Covid in Europa, contagi in crescita: «Catastrofe» Romania, paura nell’Est
di Fabrizio Dragosei, Davide Frattini, Luigi Ippolito, Stefano Montefiori, Alessandra Muglia, Giuseppe Sarcina, Irene Soave
In Italia e in Francia casi in crescita ma sotto controllo, in Germania il virus corre più veloce. La Russia viaggia da due settimane oltre i mille morti quotidiani. In controtendenza gli Stati Uniti. L’esempio positivo di Israele: dopo la terza dose apre ai turisti
Passata l’estate, da Mosca a Londra il Covid è tornato a fare paura. I casi sono in ripresa in quasi tutti i Paesi europei, soprattutto in quelli dell’Est dove le vaccinazioni procedono a rilento. A fare la differenza negli effetti di questa nuova ondata è proprio il diverso livello raggiunto dalle campagne di immunizzazione: negli stati più avanti, come Italia e Francia, il virus ha ripreso a circolare ma è sotto controllo. Dilaga invece, con casi critici e letali, in Russia e in molti Paesi dell’area ex sovietica, dove la mancanza di fiducia nelle istituzioni pubbliche dopo decenni di regime comunista ha alimentato lo scetticismo verso le dosi. Ma il Covid sta mettendo alla prova anche la Gran Bretagna, complice la linea del «liberi tutti» del premier Boris Johnson, soltanto ora messa in discussione, considerata la relativamente ampia fascia di ragazzi non vaccinati: non a caso a Londra e dintorni i contagi sono stati trainati dagli under 18 (anche se ieri ci sono stati dei piccoli segnali di fiducia). Dinamica simile in Olanda, che ha uno dei tassi di infezione in più rapida crescita in Europa: a settembre sono state eliminate quasi tutte le restrizioni, incluso il distanziamento.
In Usa positivi dimezzati rispetto a due mesi fa
Negli Stati Uniti la
curva dei contagi è in discesa rispetto al picco raggiunto a settembre,
nel pieno della variante Delta. I casi giornalieri sono circa 73 mila,
la metà rispetto a un mese fa. Ma è un livello pari a quello
dell’ottobre 2020, quando non erano disponibili i vaccini. Stessa
dinamica per il numero dei morti, (circa 1.500 al giorno) e per i
pazienti ricoverati in terapia intensiva: 14.900. Sono più o meno gli
stessi numeri registrati nell’autunno scorso. La percentuale nazionale
dei pienamente vaccinati è pari al 57%. Sulle due coste la quota oscilla
tra il 60 e il 70%. Ma nel Sud precipita al 44-48%.
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