Gli azzurri e il Paese: il calcio maestro di vita
Questo non significa che siamo privi di talento, anzi. Gli stranieri ce ne riconoscono molto, in ogni campo. Ma quando pensiamo di essere superiori — agli avversari e al destino — di solito ci complichiamo la vita. Se, ad esempio, credessimo di essere già fuori dalla pandemia, di aver acciuffato definitivamente la ripresa economica, di essere al riparo dai guai grazie al premier e alla sua larga (per ora) maggioranza, allora dovremmo prepararci al peggio. Se invece ci rendessimo conto di dover consolidare sia l’immunizzazione di massa, sia la ricostruzione del sistema produttivo e delle infrastrutture, sia la stabilità e l’efficienza della politica, in tal caso davvero il meglio sarebbe davanti a noi. Poi magari scopriremo che pure lo spareggio per il Mondiale, se affrontato con lo spirito giusto e senza timori, potrebbe non rivelarsi un ostacolo insormontabile per i campioni d’Europa. La storia, come diceva il poeta, talora non è maestra di nulla che ci riguardi; ma il calcio sì.
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