Zingaretti: «La nostra libertà va difesa. Non possiamo finire in un nuovo lockdown»

di Maria Teresa Meli

Il governatore del Lazio: tra i no vax l’habitat del virus. Va ampliata la fascia dell’obbligo vaccinale. Per gli anziani si deve pensare ad un anticipo della terza dose

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Nicola Zingaretti, se la situazione della pandemia dovesse peggiorare secondo alcuni governatori si dovrebbe pensare a provvedimenti che riguarderebbero però solo i non vaccinati, lei che ne pensa?
«Secondo me è un risultato straordinariamente positivo, perché non era scontato il fatto che ormai tra di noi ci sia unanimità sull’obiettivo principale, che è quello di difendere la libertà di tutti. Questo significa prosciugare il più possibile il bacino dei potenziali contagi e l’area dove il virus sopravvive, che è quella dei non vaccinati. Quindi se siamo d’accordo su questo indirizzo ora bisogna andare avanti con delle decisioni che a mio giudizio devono avere un doppio passo. Da una parte non dobbiamo rinunciare a convincere le persone a vaccinarsi, ma se questo non bastasse per me vanno bene tutti gli incentivi alla vaccinazione. Per esempio, si potrebbe ampliare la fascia dell’obbligo vaccinale. Oggi vale per medici e personale sanitario. Ma va aperta una riflessione su altre funzioni pubbliche molto importanti. Non per ledere la libertà di qualcuno, ma per garantire la libertà di tutti».

A quali categorie estenderebbe l’obbligo?
«Questo lo decide il governo, però è evidente che in una fase di ripresa economica e nel contempo di disagio sociale a una funzione civile deve rispondere una responsabilità civica. Quindi io non mi stupirei se si arrivasse alla definizione di obblighi vaccinali per funzioni primarie dello Stato e della pubblica amministrazione».

Si riferisce anche a insegnanti e forze dell’ordine?
«È una decisione che dovrà prendere il governo con il supporto del Comitato tecnico-scientifico, in coerenza con i provvedimenti che decideranno di adottare».

Tornando ai provvedimenti decisi da altri Paesi per i non vaccinati…
«Se le decisioni sono veramente condivise si può esplorare qualsiasi soluzione, comprese quelle che stanno sperimentando in alcuni Paesi. E poi vanno prese in considerazione da subito altre ipotesi.

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