“Il vaccino dei bimbi al via prima di Natale”. Corsa per 3,5 milioni. Per ora no all’obbligo
È atteso per oggi il via libera dell’Ema al vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni. Significa che nei prossimi giorni arriverà anche l’ok di Aifa. Le somministrazioni, come assicura il ministro alla Salute Roberto Speranza, cominceranno prima di Natale. Giusto il tempo di aspettare la fornitura delle mini-dosi (un terzo di quelle per gli adulti) da parte di Pfitzer/Biontech.
L’OBBLIGO
Per ora non ci sarà nessun obbligo. Nel corso della riunione tra il premier Mario Draghi e i capi delegazione delle forze di maggioranza si è deciso di non prevedere nessun tipo di green pass per i bambini. Sarà invece da avviare una campagna di sensibilizzazione per tranquillizzare le famiglie e per far capire che il vaccino non presenta controindicazioni ed è sicuro. Anzi, questa sarà una fase fondamentale per la buona riuscita della campagna vaccinale dei più piccoli e per evitare fake news. La stessa cabina di regia coordinata da Franco Locatelli sprona a investire sulla comunicazione corretta dei benefici del vaccino. In futuro si vedrà e non si esclude che il vaccino possa diventare d’obbligo. «Sarà una valutazione che verrà fatta progressivamente, ponderata con rischi e benefici – spiega il presidente dell’Aifa Giorgio Palù -. I dati dell’epidemia ci stanno dicendo che la categoria 5-11 anni è quella che presenta il maggior numero di casi incidenti. Il quadro sta cambiando e anche i bambini sono ricoverati e non hanno patologie concomitanti, il rischio dell’infezione sta diventano molto superiore al rischio del vaccino che negli studi non esiste».
DOVE ANDARE
Non si procederà con punti vaccinali nelle scuole ma verranno utilizzati gli hub esistenti, con dei percorsi differenziati «che vadano incontro ai più piccoli» spiega il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. In questo modo si procederà alla somministrazione per 3,6 milioni di bambini sotto i 12 anni, contenendo il numero delle quarantene a scuola e scongiurando il rischio di dad. Le previsioni sull’adesione alla vaccinazione sono positive. «Abbiamo visto – sostiene la Società pediatri italiani – quanto accaduto con i ragazzi dai 12 ai 19 anni dopo un po’ di perplessità iniziale, ora ci stiamo avvicinando al 70%».
LA PROTEZIONE
«Bisogna vaccinare i bambini perché – sprona il rappresentante del governo – se si ammalano c’è il rischio che abbiano complicanze che durano nel tempo, alcune reversibili altre purtroppo più o meno reversibili. Questo è il Long Covid che purtroppo si verifica anche nei bambini con una percentuale che dagli studi scientifici è impressionante: anche del 10-12%. Il che significa che su 100 bambini che si infettano con il Covid, 12 potrebbero avere dei sintomi di Long Covid che possono interessare vari organi e apparati: sistema nervoso centrale, cuore. Si parla tanto di miocarditi e pericarditi per il vaccino, ma nel bambino si possono avere miocarditi e pericarditi per colpa del Covid e rimangono anche dopo che hai passato il Covid. Attenzione – conclude Sileri – perché oggi è quello il grosso problema: vi è una pandemia nella pandemia che è la gestione delle complicanze che il Covid dà. Ecco perché è importante la vaccinazione».
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