Speranza: “Ue in azione contro la variante. Lo stop dei voli ci consente di guadagnare tempo”
«L’Italia ha promesso di donare 45 milioni di dosi, siamo al lavoro e ci riusciremo, così come spero riescano a fare gli altri Paesi. Ma il punto non è solo questo». Il ministro della Salute ricorda, non senza un pizzico di orgoglio, che in 11 mesi il nostro Paese ha somministrato 95 milioni e mezzo di dosi e che non avrebbe potuto farlo «senza il suo Sistema sanitario nazionale». Si può fare uno sforzo del genere «se hai un coordinamento, ospedali, medici, infermieri. Ma ci sono posti del mondo dove tutto questo manca. È un tema enorme che ci stiamo ponendo e nei confronti del quale bisogna intervenire. Non basta regalare fiale, bisogna mettere quegli Stati in condizioni di farle arrivare dove serve».
Speranza non pensa certo che il lavoro in Italia sia finito. Tutt’altro. Perché adesso c’è da affrontare uno dei punti più difficili della lotta al virus, la vaccinazione dei bambini fino a 11 anni, che in queste ultime settimane sono stati colpiti più che mai: negli ultimi sette giorni un contagiato su quattro è in età scolare. Non si tratta di vaccinarli per proteggere gli adulti, spiega il ministro, «ma per difendere loro». Per questo non ha esitato a dire in tv, a Mezz’ora in più da Lucia Annunziata, che non avrà alcuna remora a vaccinare i suoi due bambini quando sarà il momento. «L’Aifa si esprimerà questa settimana, il parere dell’Ema è autorevole, bisognerà solo aspettare che le dosi pediatriche – fatte appositamente per i bambini dai 5 agli 11 anni – arrivino nel nostro Paese». Dovrebbe accadere nella terza decade di dicembre ed è probabile che si possa quindi dare avvio alle vaccinazioni per i più piccoli intorno al 20 dicembre. «Su questo voglio dare un messaggio molto chiaro: i genitori devono parlare con i pediatri, con persone che hanno studiato una vita e che sono le uniche in grado di consigliarli, non informarsi sui social media o al bar dello Sport. Basta fake news, facciamo parlare la scienza. L’opinione dell’Istituto superiore di sanità, dell’Aifa, dell’Ema, della Società italiana di pediatria e della Federazione italiana dei medici pediatri è concorde nel definire la vaccinazione sicura e consigliabile». I dati dell’Iss mostrano che in Italia – dall’inizio della pandemia – sono morti 14 bambini tra 0 e 19 anni, 20 ragazzi tra i 10 e i 19.
Infine, c’è la necessità di accelerare su prime e terze dosi: «Questa settimana abbiamo avuto 28.600 prime dosi. Di solito non sono mai più di 20mila. Questo dimostra che l’annuncio del Green Pass rafforzato sta andando nella direzione che speravamo». Quanto alle terze dosi, sono state 294mila e aumenteranno ancora perché dal primo dicembre si apre alla fascia tra i 18 e i 40 anni.
LA STAMPA
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