L’obbligo vaccinale avanza in Europa spinto dalla variante Omicron: Germania e Austria «favorevoli»
di Fabrizio Caccia
L’idea di rendere il vaccino obbligatorio si fa strada, ma l’Ue avanza in ordine sparso. La Grecia impone l’immunizzazione a chi ha più di 60 anni. Israele: il booster è «molto efficace»
Il coordinamento tra i 27 Paesi sulle misure comuni anti Covid, faticosamente inseguito la settimana scorsa dalla Commissione Europea, rischia già di saltare. I singoli Stati, preoccupati dal progredire della variante Omicron, abbracciano sempre più numerosi l’idea dell’obbligo vaccinale. Germania in testa. Già domani il governo federale dovrebbe mettere a punto ulteriori restrizioni per i non vaccinati. Il prossimo cancelliere tedesco Olaf Scholz non avrebbe nascosto nella riunione di ieri con Angela Merkel di essere favorevole all’introduzione della vaccinazione obbligatoria e del divieto di accesso per i non vaccinati a tutti gli esercizi commerciali non essenziali.
Austria e Grecia, dal canto loro, si sono portate già avanti. Il governo di Alexander Schallenberg sta studiando una legge che prevede multe fino a 7.200 euro per chi insiste nel rifiutare il vaccino dopo due solleciti ufficiali. La norma dovrebbe entrare in vigore già questo mese, ma gli importi potrebbero essere ritoccati in base al reddito di chi commette l’infrazione. A immunizzarsi dovranno essere tutti i cittadini austriaci maggiori di 14 anni e anche le persone residenti nel Paese.
Sulla stessa linea la Grecia che, a partire dal 16 gennaio 2022, ha deciso di imporre l’obbligo vaccinale, ma soltanto ai cittadini che avranno compiuto i 60 anni. Anche in questo caso chi rifiuterà la somministrazione dovrà pagare una multa di cento euro al mese fino a che non accetterà di sottoporsi all’iniezione. I fondi raccolti dalle multe saranno devoluti agli ospedali greci contro la pandemia. «Non è una punizione — ha detto il premier Kyriakos Mitsotakis — la definirei una tassa sanitaria».
Ma l’Europa non sembra più avere una posizione comune neppure sul divieto di bloccare i voli dai Paesi ad alto contagio: malgrado le parole del capo dell’Oms, Tedros A. Ghebreyesus, che ieri ha invocato una «risposta razionale» e «proporzionata» alla variante Omicron, il Portogallo ha già imposto un tampone a chiunque arrivi dalle zone rosse e rosso scure indicate dall’Ecdc (Olanda, Belgio, Irlanda e i Paesi dell’Est).
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