Omicron ci contagerà tutti? Il Covid diventerà endemico? Le previsioni
di Cristina Marrone
L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che oltre il 50% degli europei potrebbe essere contagiato da Omicron nelle prossime sei-otto settimane. «Nella prima settimana del 2022 l’Europa ha registrato oltre sette milioni di casi» ha riferito il direttore europeo dell’Oms, Hans Kluge. Secondo Anthony Fauci, immunologo e consigliere per la pandemia per Biden «Omicron alla fine troverà tutti» grazie al suo grado di trasmissibilità senza precedenti. Anche i vaccinati «saranno probabilmente infettati, compresi quelli con terza dose, ma non finiranno in ospedale e non moriranno». Secondo l’immunologo americano Sars-CoV- siamo davanti a un periodo di transizione con la pandemia.
1 – Ci ammaleremo tutti di Covid?
Con un andamento
delle curve in una fase che è ancora pandemica,come quella attuale,
tante persone verranno contagiate. «Tuttavia anche nelle pandemie più
terribili – spiega Paolo Bonanni,
epidemiologo – non è mai successo che sia stata colpita tutta la
popolazione nel giro di una manciata di mesi. È plausibile che il coronavirus nel tempo diventerà endemico ed è chiaro che, analogamente ai virus con cui conviviamo, come influenza e raffreddori, prima o poi ci toccherà nella vita. Ma non è detto che succeda adesso, può capitare anche tra cinque anni o tra sette». «Adesso non ci ammaleremo tutti – concorda l’immunologa Antonella Viola – ma negli anni tutti entreremo in contatto con il virus, ma non tutti si ammaleranno».
2 – Se il nostro destino è quello di contagiarci prima o poi a che cosa serve portare la mascherina?
«Vista l’alta contagiosità di Omicron la mascherina contribuisce ad evitare di infettarci tutti contemporaneamente.
In una società i servizi essenziali devono funzionare: non possiamo
permetterci di non avere più medici e infermieri in ospedale, netturbini
che raccolgono la spazzatura o macchinisti alla guida dei treni»
avverte Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano.
3 – Si può trattare Omicron come un’influenza?
Il premier spagnolo Pedro Sanchez
propone di trattare il Covid come una normale influenza dal momento che l’aumento dei casi non è seguito da quello dei decessi,
sostenendo che non è più necessario tracciare e confinare chiunque
risulti positivo al test ed è arrivato il momento di passare da un
quadro di «pandemia» a uno di «malattia endemica» come è appunto
l’influenza stagionale. L’Oms ha tuttavia messo in guardia dal trattare
l’ultima ondata di Covid come un’influenza stagionale poiché molto ancora resta sconosciuto della nuova variante, in particolare per quanto riguarda la gravità della malattia che
potrebbe riguardare le aree con bassi tassi di vaccinazione come alcune
zone dell’Europa orientale. «Non siamo ancora pronti a considerare il
Covid come un’influenza. Lo si potrebbe fare se fossimo tutti vaccinati ma
anche in questo caso ci sarebbe sempre il rischio di mutazioni che
bucano la protezione e mettono sotto stress il sistema sanitario»
aggiunge Antonella Viola, che è anche docente di Patologia generale all’Università di Padova.
4 – In questa fase ha senso continuare a fare tamponi?
«Facciamo tantissimi sforzi con tamponi e quarantene – riflette Paolo Bonanni,
che è anche professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze –
ma questo non porta a un valore aggiunto particolarmente elevato in
termini di prevenzione. Meglio concentrarsi sulle vaccinazioni e fare tamponi solo ai sintomatici anche
perché oggi i servizi di prevenzione non sono in grado di tracciare e
prendere in carico tutti. Fare così tanti tamponi è come fermare le onde
con le mani: dobbiamo essere realisti e fare i conti con le forze che
abbiamo».
5 – Quando la curva epidemica rallenterà?
«Non è pensabile che
continui a rimanere su questi numeri così elevati perché verrebbero a
mancare comunque le persone suscettibili. Con i dati che abbiamo al
massimo entro la fine di gennaio la curva dei contagi comincerà a scendere», prevede Bonanni.
6 – Diventeremo dunque tutti immuni?
«Solo temporaneamente» sostiene Antonella Viola.
«Abbiamo già visto che le reinfezioni sono possibili soprattutto se il
virus cambia, come è accaduto con Omicron». «L’immunità scema nel tempo
ma mi aspetto che tra vaccini e contagi avremo un substrato di immunità
di base – aggiunge Bonanni – e per un po’ di tempo saremo almeno parzialmente protetti, con una riduzione di complicanze e mortalità».
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