Lo tsunami delle bollette travolge le imprese: salasso da 80 miliardi di euro
Allarme pmi
«Il problema del caro energia riguarda tutto il sistema produttivo nazionale» ricordano Confapi, Cna e Confartigianato, che in particolare punta il dito contro una stortura del sistema italiano che vede le piccole imprese farsi carico del 49% degli oneri di sistema (4,7 miliardi) che sono dedicati tra l’altro alle agevolazioni destinate alle imprese energivore. «Quarantamila i posti a rischio nel nostro settore» denuncia Federalimentare, ma per Luigi Scordamaglia di Filiera Italia è l’intero comparto dell’agroindustria ad essere sotto pressione «per l’incremento di oltre il 600% dei costi energetici che penalizzano la produzione agricola nazionale e il settore dell’industria alimentare, reso particolarmente fragile dalle dimensioni ridotte delle sue imprese in gran parte sull’orlo del collasso». Conferma la Confederazione italiana agricoltori, secondo la quale il caro energia mette realmente a rischio semine, colture ed allevamenti.
Soluzioni possibili? Le leve su cui intervenire vanno da nuove agevolazioni al taglio delle componenti parafiscali che pesano sulle bollette, da forniture a prezzi concordati di gas a favore dei grandi consumatori all’aumento degli sconti in bolletta (anche sopra i 16,5 Kwh), oltre all’esigenza di incrementare di almeno 3 miliardi di metri cubi la produzione nazionale di gas. Confindustria chiede anche l’istituzione di una task force coordinata da Palazzo Chigi «che passi immediatamente all’attuazione delle misure».
LA STAMPA
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