Quirinale, l’incastro degli incarichi: l’ipotesi di Casini come alternativa a Draghi

Perciò il ministro Franceschini, che non può essere annoverato tra gli sponsor di Draghi al Colle, ha spiegato ad alcuni dirigenti di Forza Italia come rimettere il mondo a posto: «Noi e voi dobbiamo capire che non abbiamo i numeri per imporre all’altro un candidato. L’unico spazio che resta è una mediazione su una figura intermedia». Casini è il nome che si adatta all’identikit di Franceschini. È il candidato che Salvini — pur di evitare Draghi — potrebbe accettare se anche Berlusconi e Meloni fossero d’accordo. È il punto di convergenza che nel caso troverebbe Letta disponibile, come il segretario del Pd ha spiegato all’ex presidente della Camera. Casini sarebbe insomma la possibile risposta della politica al «doppio incarico» dei tecnici.

È vero che in questa fase si è parlato anche di Amato. E Amato si è mosso per sondare l’opinione dei partiti. Ma solo dopo aver chiesto al presidente del Consiglio se ritenesse la sua eventuale candidatura un atto ostile. Ovviamente Draghi non ha avuto nulla da obiettare. Al contrario della Lega e dei grillini. La pallina del «flipper» continua intanto la sua pazza corsa. Ed è destinata a scendere senza un altro tipo di accordo. Di Maio sostiene che il premier avrebbe l’appoggio di M5S, perché «tra di noi ci sarebbero al massimo quaranta franchi tiratori. Se ci fosse un accordo di governo». Ma è la politica che deve trovare la soluzione, esercitando la fantasia che ha smarrito. Renzi, a cui le trovate non mancano, un’idea ce l’ha: «Se Draghi salisse al Quirinale, a Palazzo Chigi dovrebbe andare una figura istituzionale». E chi non ha mai avuto incarichi di governo e non sarebbe vissuto dai partiti come un avversario? Casini. È «il piano B» per evitare il commissariamento dei tecnici.

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.