Se torna la paura dell’inflazione

Prima o poi i sindacati dovranno portare il problema al tavolo negoziale con le imprese. Queste ultime – giustamente – sosterranno che dal momento che operiamo con una moneta unica europea, non si può risolvere il problema ignorando il comportamento degli altri paesi. E’ vero che se l’inflazione dovesse continuare ad aumentare su tutta l’area euro, a un certo punto dovrà intervenire la Banca centrale europea attraverso un aumento dei tassi di interesse che – da prima della pandemia – sono intorno allo zero. Dopotutto, il compito principale della Banca centrale è proprio quello di generare un livello di inflazione nell’area euro inferiore al due per cento. Anche se la nuova inflazione italiana è un fantasma che fa paura a tutti, il problema dei suoi effetti sul potere d’acquisto di salari e stipendi andrà prima o poi affrontato. Questo non significa auspicare una primavera di lotte e rivendicazione salariale. Siamo però certi che dopo la fine del “Quirinal game” avremo bisogno di un governo autorevole su temi economici e in grado di concertare una situazione terribilmente difficile in tema di inflazione, salari e riduzione del potere d’acquisto dei lavoratori. 

LA STAMPA

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