Le cure domiciliari del professor Remuzzi allo studio dell’Aifa: “Preveniamo l’iper-infiammazione che causa la morte”
Non è sbagliato che l’Aifa e il ministero della Salute abbiano preso questi studi per dare indicazioni ai medici su come curare i pazienti. I nostri due studi non sono così forte da essere utilizzati per dare raccomandazioni. Adesso però – la notizia del professore dell’istituto Mario Negri – dopo un po’ di trattative e un po’ di fatica siamo riusciti ad arrivare ad avere un protocollo condiviso con Aifa. Ci sono 600 e oltre pazienti per gruppo, con gli anti-infiammatori da una parte e dall’altro quello che ritengono di dover fare i medici. Avere 600 pazienti per gruppo non dovrebbe richiedere tanto tempo vista la contagiosità di Omicron, anche se sembra brutto dire di dover reclutare i pazienti. A quel punto avremo una risposta definitiva sull’approccio delle nostre cure domiciliari e se sarà la chiave di volta per la pandemia. Le cure domiciliari – chiude Remuzzi – non sono alternative al vaccino”.
IL TEMPO
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