La ripartenza di Draghi, missione Recovery
Ritrovarsi dopo questa battaglia, in Cdm, non era semplice. Le scene che rimangono più impresse nelle testimonianze raccolte ieri sono in qualche modo riferite ai principali protagonisti delle frenetiche ore delle trattative che hanno incoronato nuovamente Mattarella. Dario Franceschini, Pd, che si è impegnato a evitare il trasloco di Draghi al Colle, si è appartato per parlare qualche minuto da solo con lui. Mentre il leghista Giancarlo Giorgetti, che aveva lavorato a favore dell’ex presidente della Bce e a fine votazioni aveva evocato le dimissioni, è tornato tra i colleghi con uno spirito meno conciliante. Discute con il ministro della Salute Roberto Speranza sulle discoteche, chiede e ottiene che la proroga della chiusura sia solo di 10 giorni e non di 15, ricorda di «aspettare da mesi» la lista dei soggetti fragili ai quali consentire lo smart working. I toni di Giorgetti sono impazienti, più intransigenti. Forse l’annuncio di una Lega pronta a rompere, comunque meno disposta a cedere, proprio come la vuole Matteo Salvini. Presto si capirà se è così.
LA STAMPA
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