Maxi truffa sui bonus di Conte. “Il Covid ci ha resi ricchi” e pure le leggi scritte con i piedi
Sarà anche «ludopatia» del crimine come sostengono gli inquirenti con una espressione molto efficace, ma da Rimini esplode soprattutto con chiarezza il vero problema italiano: quando le leggi vengono scritte con i piedi da chi non sa farlo il risultato è identico a quello in cui le leggi vengono scritte fin dall’inizio con intento criminale. Con la buona fede si risolve poco se mancano le capacità e le competenze minime necessarie.
È stato proprio questo il tallone di Achille del governo giallorosso guidato da Conte, e soprattutto la presunzione di una giovane classe politica che ha pensato di costruire una Italia diversa avendo come unico bagaglio la propria onestà personale. Sono volati invece 440 milioni di euro pubblici fra le maglie larghe della loro incapacità e incompetenza nello scrivere leggi che ha fatto strabuzzare gli occhi a un piccolo gruppo di malfattori: «Ma dài, davvero ce la regalano così facile-facile?». Una lezione politica clamorosa. C’è da dire grazie alla guardia di finanza, alla Agenzia delle Entrate e ai magistrati di Rimini che sono riusciti a fermare questa clamorosa truffa. È l’unico biglietto da visita degno di questo nome che possiamo presentare a nostra difesa di fronte a chi leggerà quel che è accaduto in Germania, Olanda, Austria o Francia con il pensiero ai soldi del Pnrr che devono ancora dare all’Italia. Abbiamo una pessima classe politica e non possiamo difenderla, ma dentro il sistema abbiamo anticorpi forti che ancora riescono a neutralizzarla e a riparare ai pasticci che loro provocano.
IL TEMPO
Pages: 1 2