Quel sollievo all’estero per l’esito dell’elezione

Ripetiamolo, dunque: in un mondo così preoccupato, l’Italia rappresenta un sollievo. Ma l’ammirazione di cui siamo circondati comporta anche responsabilità. Limitarsi alla gratificazione è superficiale, e porterà poco o nulla alla nostra reputazione internazionale. L’elenco delle cose da fare — le innovazioni, le semplificazioni, le redistribuzioni e le pulizie — è indicato nel Pnrr. Che non si può occupare, invece, della salute degli attori della democrazia. E questa, come sappiamo, non è buona.

È vero — anche questo è stato notato, all’estero — che l’elezione parlamentare del presidente, per quanto macchinosa, ha impedito le scelte impulsive che hanno messo in difficoltà alcuni Paesi. Ma i partiti italiani, dove sono? Dove sono i congressi, i programmi, le successioni ordinate? Per i protagonisti della politica la confusione può essere adrenalinica, come abbiamo visto negli ultimi giorni (quelle code dietro le telecamere, in attesa di apparire!). Ma per noi cittadini il caos è irritante; per il mondo, incomprensibile. All’estero hanno altro cui pensare, certo: ma le conseguenze dell’improvvisazione arriveranno, prima o poi. E saranno dolorose.

Ieri, 1° febbraio, siamo entrati nell’anno della Tigre. Il 2022 è addirittura l’anno della leggendaria Tigre d’Acqua. Nell’oroscopo cinese si presenta ogni sessanta anni: non succedeva dal 1962, accadrà di nuovo nel 2082. Prendiamolo come un buon auspicio, anzi un incoraggiamento. Se l’Italia fosse capace di muoversi come quella tigre — vitale e spavalda, liquida e mansueta — potrebbe arrivare in alto. E restarci.

CORRIERE.IT

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