Effetto Colle, Meloni davanti a tutti. Scende la fiducia in Salvini e Conte
Alessandra Ghisleri
La maggior parte degli italiani è sicuramente soddisfatto per l’elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, del resto era la loro prima preferenza da subito. Eppure ancora sfugge la comprensione della macchinazione che ha portato alla sua rielezione. La linea di confine tra il desiderio di comprendere e il sentirsi manipolati dai leader politici per gli elettori non è ancora ben definita. Tuttavia, al netto delle critiche e dei rischi che la politica si è presa, nella piena consapevolezza di aver vissuto una settimana da capogiro, gli italiani si dimostrano molto severi nei loro giudizi.
Tutti i leader politici che hanno partecipato attivamente all’elezione ad eccezione di Matteo Renzi (+4.2%) e Giorgia Meloni (+2.7%) perdono consensi nell’indice di fiducia rispetto alla fine dell’anno appena passato. Matteo Salvini (-5.3%) e Giuseppe Conte (-5.2%) guidano la classifica perdendo in un mese circa il 5.0%; tuttavia nel confronto con dicembre 2021 in minore difficoltà troviamo anche Enrico Letta con -1.5% e Luigi Di Maio (-1.1%). Storia a parte per Silvio Berlusconi che da candidato alla guida del Paese con il suo ritiro perde il 2.1% delle preferenze dei suoi fan. Anche il presidente del Consiglio, pur rimanendo in testa alla classifica rispetto a dicembre 2021 perde il 3.7% insieme al suo governo (-3.5%).
L’autoreferenzialità del palazzo non ha aiutato a trovare i consensi. Del resto il 70.4% del campione intervistato dichiara che tutta la politica esce sconfitta da questa vicenda. Il 32.3% si è sentito preso in giro, mentre il 21% ha avuto la percezione di assistere ad una «sceneggiata».
In tutto questo anche le intenzioni di voto ne hanno risentito in maniera suggestiva. È necessario ricordare che registrando questi voti, a caldo dopo un’intensa settimana mediatico-politica, è opportuno leggere i numeri come possibili indicazioni su cui iniziare a lavorare e non come pietre. Con questo Fratelli di Italia in due settimane guadagna il 2.2% arrivando al 21.1% e diventa il primo partito a scapito della Lega di Salvini che perde l’1.8% registrando il 16.7% dei consensi. Nel centro destra anche Forza Italia (7.4%) paga lo scotto lasciando quasi un punto percentuale nel campo del non voto. Anche nell’area del centro sinistra il Pd di Enrico Letta perde lo 0.8% attestandosi al 20.8%. Non meglio il M5S che nella confusione generale riesce a mantenere il 14.2% perdendo solo lo 0.2%. Anche Azione di Carlo Calenda perde lo 0.7% ritrovandosi al 4.1%, mentre Italia Viva lo guadagna ritornando al 3.0%.
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