Effetto Colle, Meloni davanti a tutti. Scende la fiducia in Salvini e Conte

In tutto questo, criticare la politica oggi è facile, perché rimane una forza decisionale fondamentale che c’è e c’è sempre stata, verso cui gli italiani non possono realmente opporsi, ma solo partecipare avendo però come diritto la possibilità di comprendere per poter scegliere poi. Oggi è forte la necessità di mettere in discussione tutto il percorso e i protagonisti politici, tuttavia non si può, perché non ci si può convincere di qualcosa solo perché è semplice ed immediato. In questo momento siamo in una fase di “quiete dopo il temporale” con lo spauracchio di una forte tempesta all’orizzonte. Tra esattamente un anno saremo alle porte di nuove elezioni nazionali, perché giungiamo al termine di questa legislatura; e nel mezzo ci saranno mesi complicati e duri, perché ogni partito cercherà di tutelare ovviamente la sua parte – di governo o di opposizione- e contemporaneamente strutturerà una linea per una importante campagna elettorale che porterà all’elezione di soli 600 parlamentari a fronte dei quasi 1.000 seggi di oggi… E solo allora l’elettore darà il suo giudizio definitivo.

Ora i cittadini si aspettano che finalmente sul tavolo ci sia la realtà. Quella con cui ogni persona si confronta ogni giorno e che fa pensare che le proprie scelte siano sempre limitate e addestrate dalla politica che sovrasta ogni cosa. È chiaro che l’organizzazione politica degli ultimi tempi ha fallito, tuttavia gli elettori hanno richieste specifiche alle quali prima ancora di rispondere rapidi con un post su un social sarebbe meglio fare una riflessione. Infatti, dopo un periodo convulso legato ad una nuova ondata di Covid che, pur se più contenuta ha messo a dura prova le famiglie, le indicazioni degli italiani sulle priorità su cui il governo dovrebbe concentrarsi vedono tornare ai primi posti i temi economici con la ripresa nazionale al 23.2%, il lavoro e la disoccupazione con il 19.6% e una possibile rivoluzione fiscale che vada maggiormente incontro alle famiglie (9.2%). I temi sanitari raccolgono il 16.2% suddivisi tra la necessità – e la speranza – di un riassetto generale (8.9%) e il contrasto alla pandemia (7.3%).

La richiesta di sanare il gap del carovita raccoglie il 5.7%, mentre al di sotto del 5% troviamo il desiderio di nuovi investimenti per la scuola (3.9%) e con il 2.1% la necessità di una nuova legge elettorale. È chiaro che i temi che la politica deve affrontare spaziano su più fronti non sempre di interesse pubblico, tuttavia l’esperienza dell’elezione quirinalizia ha messo in evidenza il suo vero tallone di Achille: l’incapacità di un dialogo costruttivo che ha portato a una resa su tutti i fronti.

LA STAMPA

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