Figliuolo: “Il virus arretra. Ora negli ospedali torni la normalità”

Qual è il futuro degli hub?

«Il piano vaccinale che ho elaborato a marzo si basa sulla flessibilità. Se dovesse di nuovo rivelarsi necessaria una vaccinazione diffusa della popolazione, come è successo con la terza dose, potremmo contare sul sistema degli hub, che ha dimostrato di funzionare bene e di poter arrivare in breve tempo a cifre altissime, con medie settimanali di 630mila somministrazioni al giorno e punte di oltre 700 mila a gennaio. Ma per il futuro, se la quarta dose fosse prevista solo per immunodepressi e anziani, si può immaginare di fare leva su una somministrazione più capillare con farmacie, medici di medicina generale e pediatri».

Quali sono al momento le sacche più resistenti alla vaccinazione?

«Abbiamo superato i 130 milioni di somministrazioni. Il 93,3% degli over 12 è stato raggiunto da almeno una dose o è guarito da massimo 6 mesi. Oggi 47 milioni e 680 mila cittadini hanno completato il ciclo primario: quasi l’88,3%. Con il booster abbiamo raggiunto quasi 35 milioni di persone, circa l’82% dei destinatari. Il mio appello va agli oltre 1,5 milioni dai 50 anni in su senza alcuna copertura. È un numero per fortuna limitato, a fronte di una platea di 26 milioni e 200 mila persone. Rimane il fatto molto positivo che in tutte le fasce di età ci stiamo avvicinando al 90% di somministrazioni, sia come prima che come seconda dose. È una percentuale straordinaria, raggiunta da pochissimi paesi nel mondo».

Quando arriverà il nuovo vaccino Novavax? Si potrà scegliere di averlo al posto degli altri due a Rna?
«Da fine febbraio. È indicato per il ciclo primario, non per i richiami, dai 18 anni. Speriamo dia un’ulteriore spinta alla vaccinazione degli esitanti. Le somministrazioni saranno organizzate dalla struttura insieme a Regioni e Province Autonome, in base anche alle sensibilità legate al territorio. Non ci sono indicazioni stringenti. Alcune Regioni sono orientate a tener conto anche delle preferenze dei singoli. Il numero di dosi è tale che non ci sono problemi di approvvigionamento».

Gli anticorpi monoclonali efficaci contro Omicron non sono molti. Li state ridistribuendo?

«Abbiamo completato le distribuzioni di Roche e acquistato 40mila trattamenti del Sotrovimab di Gsk. Ne sono arrivati già 10mila. Abbiamo concluso il contratto per 20mila trattamenti di Astrazeneca (Evusheld). Metà sono attesi a febbraio e il resto a maggio. Sono raccomandati in particolare per gli immunodepressi che non hanno risposto ai vaccini».

Lei è appena tornato dal Libano, dove ha visitato il contingente italiano, donato mezzi di trasporto e 500mila vaccini. Come si interseca il suo nuovo ruolo di guida del Comando Operativo di Vertice Interforze con quello di Commissario anti-Covid?

«Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, mi ha affidato il Comando Operativo di Vertice Interforze. La Difesa contribuisce alla lotta contro la pandemia con due operazioni. La prima, Eos, offre 14 presidi vaccinali in 6 Regioni, oltre a 30 squadre per vaccinare le persone fragili in zone remote. La seconda, Athena, aiuta con i test nelle scuole: 180 militari hanno effettuato 183mila tamponi in 2.900 istituti. C’è poi il ruolo logistico dell’hub nazionale vaccini della Difesa, che assicura stoccaggio e consegne di milioni di dosi alle strutture sanitarie di tutta Italia».

Come va la vaccinazione fra i bambini? Perché non si sono fatti gli hub a scuola?

«Nella fascia 5-11 anni la vaccinazione è iniziata il 16 dicembre. I bambini raggiunti dalla prima dose sono circa il 34%. A proposito delle scuole, non è molto facile convertirle in hub che rispettino i requisiti sanitari. Alcune Regioni lo hanno fatto: Calabria e Puglia. Quest’ultima è in maglia rosa con il 50% di prime dosi. Al di là dei diversi approcci, la vaccinazione dei bambini è importantissima. I benefici sono molto superiori ai rischi».

Quando distribuirete il vaccino per i bambini sotto ai 5 anni?
«Dovranno prima pronunciarsi gli scienziati. Si attende la valutazione di Ema e Aifa, probabilmente in primavera. Da un punto di vista logistico non ci saranno problemi».

Come l’hanno accolta i bambini quando ha visitato i loro hub?

«Erano attratti dal mio cappello alpino e molti di loro mi hanno mostrato con orgoglio il certificato del coraggio che gli è stato dato dopo la somministrazione. Ho toccato con mano l’affetto di medici e infermieri e l’allegria portata dai volontari».

Fiorello l’ha invitata a dirigere il prossimo Sanremo. La aspettiamo?
«Sono contento che sia tornato finalmente il pubblico in sala, in un’atmosfera leggera in cui una battuta simpatica, da parte di un artista eclettico che ritengo davvero molto bravo, è gradita».

REP.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.