Se Sanremo fa il record di fenomeni
MAURIZIO COSTANZO
È stato certamente il Sanremo dei fenomeni. Innanzi tutto il fenomeno degli ascolti che sono arrivati a numeri mai toccati prima.
Il fenomeno Fiorello che testimonia come con la sua bravura a improvvisare, o a fingere d’improvvisare, calamiti la platea.
Il fenomeno dello standing ovation in favore di molti cantanti ma anche il fenomeno della coralità. Non ho mai visto tanta gente insieme cantare con Jovanotti e Morandi i successi degli ultimi trent’anni. O anche il coro che ha accompagnato le canzoni di Cesare Cremonini. Veramente un Sanremo dei fenomeni anche in positivo nel senso che l’altro anno per colpa del Covid la platea era vuota e oggi platea e galleria erano gremite.
Il fenomeno di Checco Zalone e quello di Roberto Saviano che ovunque vadano sono sempre gli stessi e hanno successo. E il fenomeno Amadeus che si avvia alla quarta direzione di Sanremo e che, bisogna dire, ha costruito un Festival di prima qualità. Ma anche il fenomeno di un cast che, come ha detto Drusilla Foer, ha rilanciato l’unicità. E’ piaciuto ai giovani, certo, e mentre prima questo appuntamento era rivolto agli anziani e alla memoria di Nilla Pizzi e di Gino Latilla oggi, con alcuni cantanti, ha parlato ai giovani. Il fenomeno di vedere Achille Lauro e Loredana Bertè che cantano “Sei bellissima”. Per tutto questo è un Festival dei fenomeni e non sarà facile per Amadeus costruire un altro Festival con la stessa sapienza, ma glielo auguriamo.
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