Mascherine al chiuso e all’aperto, green pass, stato di emergenza: il calendario del ritorno (graduale) alla normalità
Mascherine al chiuso
Una data c’è, anche se al ministero della Salute ripetono che bisogna attendere: è il 31 marzo. Quel giorno — così come stabilito dall’ordinanza firmata da Speranza — cadrà l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso. È possibile che in alcuni luoghi si decida di prorogare la misura mantenendola fino al 15 giugno, quando scadrà anche l’obbligo vaccinale per gli over 50.
Ragazzi e terza dose
Molti genitori si chiedono se abbia senso far vaccinare con la terza dose i ragazzi tra i 12 e i 18 anni, ora che i contagi diminuiscono e si va verso la bella stagione. E se il governo decidesse di eliminare l’obbligo di green pass rafforzato? Speranza resta però convinto che la terza dose sia essenziale perché «con due dosi la protezione è molto più bassa. L’Italia deve ancora migliorare per essere al sicuro e se il governo ha deciso di accelerare con le riaperture è proprio perché i cittadini continuano a sottoporsi ai vaccini, adolescenti compresi».
Green pass
La Francia sta valutando di togliere l’obbligo di green pass dall’1 aprile e lo stesso iter potrebbe seguire l’Italia. Ma per ora l’intenzione di Draghi e Speranza è mantenere la certificazione verde (rafforzata) per tutte le attività che presentano un alto rischio di contagio come bar, ristoranti, cinema, teatri, sale da concerto, negozi non di prima necessità. «Credo che già dal mese di marzo si possa prevedere un allentamento del green pass, graduale, partendo dai luoghi all’aperto», chiede il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Ma la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, invita alla prudenza: «L’unica certezza del Covid è l’incertezza».
Stato di emergenza
Draghi è orientato a non prorogarlo, se si confermerà il calo dei contagi e dei ricoveri. «L’obiettivo di tutti, spero, è arrivare il 31 marzo alla fine dello stato di emergenza», spinge per il liberi tutti Matteo Salvini.
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