Caro-bollette, chi ci guadagna
L’attuale meccanismo di formazione del prezzo in Borsa è, per Diego Pellegrino, numero uno di Arte (100 associati), «ormai obsoleto, perché il costo di produzione è sempre rapportato al livello più alto possibile, indipendentemente dalla fonte di produzione. Varrebbe la pena rivalutarlo».
Secondo Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, modificare la Borsa elettrica «non è semplice né necessario. Ma – aggiunge – l’analisi fatta da Arte e Assoutenti è attendibile nei numeri e in parte anche sottostimata, considerando che gli impianti idroelettrici sono tutti ampiamente ammortizzati. Il governo fa bene a intervenire sugli extraprofitti. Le rinnovabili sono tutto tranne che mercato, sono sempre state incentivate. A breve, peraltro, dovrebbe entrare in vigore la norma che fissa un tetto al guadagno delle rinnovabili rispetto al prezzo della Borsa elettrica».
LA STAMPA
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