Concessioni balneari, spiagge e regole: ecco cosa cambia
di Claudia Voltattorni
Gare aperte a tutti, incluse microimprese ed enti del Terzo settore. Dal primo gennaio 2024 le spiagge italiane tornano libere e chiunque potrà partecipare all’assegnazione di una o più concessioni balneari in base a nuovi criteri. Il Consiglio dei ministri ha approvato l’emendamento con le nuove regole che entrerà nel ddl Concorrenza. Ok anche al disegno di legge che delega il governo a presentare entro 6 mesi la riforma di tutte le concessioni balneari. Verranno rivisti i canoni annui in base al pregio delle spiagge.
Scadenza a fine 2023 Poi arrivano i bandi
Fino al 31 dicembre 2023.
Forse uno dei pochi punti certi per le aziende balneari è quella data
fissata già dal Consiglio di Stato quando lo scorso autunno ha annullato
la proroga al 31 dicembre 2033, anticipandola di 10 anni. Termine che
il Consiglio dei ministri ha mantenuto. Quindi, si legge nel testo
approvato, le concessioni «continuano ad avere efficacia sino al termine
previsto dal relativo titolo e comunque fino al 31 dicembre 2023 se il
termine previsto è anteriore a tale data». La durata non sarà «superiore
a quanto necessario per garantire al concessionario l’ammortamento e
l’equa remunerazione degli investimenti autorizzati», ma comunque va
determinata «in ragione dell’entità e della rilevanza economica delle
opere da realizzare con divieto espresso di proroghe e rinnovi anche automatici».
Riforma entro 6 mesi per gare trasparenti
Il Consiglio dei ministri ha anche approvato un disegno di legge delega che intende rimettere ordine in tutto il sistema delle concessioni balneari.
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