Concessioni balneari, spiagge e regole: ecco cosa cambia

Entro sei mesi il governo dovrà quindi adottare uno o più decreti legislativi per attuare la riforma delle concessioni balneari, «al fine di assicurare un più razionale e sostenibile utilizzo del demanio marittimo, favorirne la pubblica fruizione e promuovere un maggiore dinamismo concorrenziale nel settore dei servizi e delle attività economiche connessi allo sfruttamento delle concessioni». Il governo sancisce quindi i necessari riordino e semplificazione della disciplina sulle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative di spiagge di mari, laghi e fiumi, oltre a quella sulle concessioni per la realizzazione e la gestione di porti e punti di ormeggio. stabilimenti

Limiti e condizioni per partecipare
Alle gare per l’assegnazione degli spazi, potranno partecipare tutti, anche microimprese ed enti del Terzo settore, perciò può essere previsto il frazionamento delle spiagge anche in piccoli lotti. Per la concessione verrà valutata una serie di criteri: dalla qualità dei servizi offerti – includendo anche la facilità di accesso per le persone disabili – all’impatto ambientale, fino al tipo di attrezzature proposte, preferendo quelle «non fisse e completamente amovibili». C’è anche una sorta di prelazione per quei soggetti che nei cinque anni precedenti hanno avuto la concessione balneare come unica fonte di reddito. Le nuove regole prevedono un numero massimo di concessioni da detenere per ogni singolo concessionario. Previsto poi un indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario entrante.
Litorali liberi e canoni rivisti
Il riordino delle concessioni e le nuove assegnazioni dovranno anche tenere conto di adeguati spazi liberi, per accedere e sostare. Quindi non tutte le spiagge potranno essere affidate a privati. Il testo del governo prevede infatti «l’adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate», oltre alla «costante presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito». Previste sanzioni per il concessionario che intralcerà i passaggi non permettendo la libera balneazione davanti al proprio stabilimento. Ma verranno rivisti anche i canoni annui in base al «pregio naturale» e «all’effettiva redditività delle aree demaniali». Inoltre un canone verrà corrisposto anche all’ente concedente e «da destinare a interventi di difesa delle coste e di miglioramento della fruibilità delle aree demaniali libere».

CORRIERE.IT

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