Bollette, ecco il piano per l’emergenza
A cura di Paolo Baroni
Su un pacchetto di misure che nel complesso vale circa 8,3-8,5 miliardi il nuovo intervento del governo per calmierare anche nel secondo trimestre il caro energia vale all’incirca 6 miliardi. È stato il ministro dell’Economia Daniele Franco a elencare ieri in dettaglio gli interventi: per le famiglie sono previsti 2,6-2,7 miliardi, per le imprese 2,8-2,9 miliardi e per i servizi degli enti locali altri 700 milioni. In particolare per le famiglie è previsto l’intervento sugli oneri di sistema per 1,8 miliardi, di 400 milioni sull’Iva e di 500 per i bonus sociali. Per le imprese sono previsti interventi sugli oneri di sistema e per le aziende energivore per 2,8-2,9 miliardi.
Con questo nuovo decreto il governo «sta aumentando la percentuale di compensazione» dei rincari ha spiegato Franco, perché «dobbiamo assolutamente evitare un impatto troppo negativo dell’energia sulla nostra economia, avendo anche a mente la competitività delle imprese». Quindi ha spiegato che nell’ultimo trimestre del 2021, a fronte di rincari per circa 21 miliardi, «ne abbiamo fiscalizzati circa un sesto, 3,5 miliardi». Le stime dell’Arera indicano aumenti sempre per 21 miliardi per il primo trimestre 2022 quando «siamo intervenuti per circa 5,5, quindi per un quarto». Nel secondo trimestre l’aumento della bolletta è invece stimato in 14-15 miliardi «e noi interverremo per circa 5,5» pari a oltre un terzo, ha aggiunto poi Franco. Quanto alle coperture, tassativamente escluso uno scostamento di bilancio, si attingerà a residui dei risparmi sulle misure di sostegno, a cui si aggiunge una rimodulazione su fondi del Mef, un intervento sulle rivalutazione dei beni aziendali ed una rimodulazione delle deduzioni su svalutazioni e perdite su crediti.
SCONTI E RIDUZIONI – Via gli oneri di sistema, più bonus sociali
Il
pacchetto taglia bollette estende anche al secondo trimestre, quindi
sino a tutto giugno, le misure e gli sconti già applicati nei primi tre
mesi di quest’anno. In particolare, il governo mette a disposizione 3
miliardi per annullare gli oneri di sistema applicati alle utenze
domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri
usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW. Ci sono poi 500 milioni di
euro per rafforzare il bonus sociale elettrico e gas riconosciuto ai
clienti domestici economicamente svantaggiati azzerando così gli aumenti
a 3,5 milioni di nuclei. Altri 480 milioni serviranno invece a
confermare il taglio dell’Iva sul gas che resta al 5%. Infine, altri 700
milioni vengono assegnati alle cosiddette imprese «energivore» che
hanno forti consumo di energia elettrica sotto forma di credito
d’imposta pari al 15% delle spese sostenute a fronte di rincari
superiori al 30% rispetto al 2019. Una norma analoga viene poi
introdotta per la prima volta per le imprese gasivore a cui vanno altri
522,2 milioni di euro.
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