La nuova fase “d.C.”: SuperMario sul filo

È da loro che deve pretendere coerenza di comportamento. Limitarsi a riunire un pezzo del Consiglio dei ministri – i cosiddetti capidelegazione – per mettere nel mirino l’autonomia del Parlamento rischia invece di essere controproducente. Pericolo che Draghi deve aver colto, tanto che ieri sera in conferenza stampa ha detto di essere intenzionato ad incontrare direttamente i leader di partito. Non certo seduti a uno stesso tavolo, che sarebbe una situazione ingestibile. Più facile, invece, che l’ex Bce possa immaginare un momento di raccordo con i capigruppo di Camera e Senato. Un primo passo per aprire un canale con quel Parlamento che neanche un mese fa ha deciso di opporsi in maniera compatta alla sua elezioni al Quirinale.

IL GIORNALE

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