Draghi e il fantasma del Mes

La maggioranza si spaccherebbe. Un pezzo della Lega, se non tutta, potrebbe votare con l’opposizione, mettendo a quel punto in crisi i 5 Stelle. Il Movimento si troverebbe di fronte a un ennesimo bivio: sconfessare se stesso o creare un’ulteriore frattura nel governo. Essendo il Mes regolato da un trattato, tocca al Parlamento l’ultima parola. Le modifiche furono negoziate al Consiglio europeo del dicembre 2020 dall’allora governo Conte, con Roberto Gualtieri ministro dell’Economia. Il M5s era il socio di maggioranza di quell’esecutivo, ricorda Piero Fassino, Pd: «Il trattato, infatti, porta la firma del ministro degli Esteri Luigi Di Maio». Fassino, da presidente della commissione Esteri, avrà il non facile compito di cercare una strada per evitare che la maggioranza finisca a pezzi. Nel dicembre di due anni fa però Salvini era all’opposizione. Un nodo non da poco. «È vero, da allora il quadro politico è cambiato e la Lega è entrata nel governo. Ma il Mes è stato ratificato, in altri Paesi, anche da maggioranze di destra».

In questi giorni è anche la viceministra dell’Economia del M5S Laura Castelli che si sta occupando di rassicurare i grillini in Parlamento, spiegando che la ratifica non vuol dire automaticamente accedere al Fondo. Sarebbe un deposito a disposizione, in caso di crisi nuovamente epocali. Lo stesso Franco si sta sforzando di spiegare che non c’è la minima intenzione di farne uso. Con tutti i miliardi del Pnrr destinati all’Italia «non ne abbiamo bisogno» dice. Anzi. Secondo il ministro, risulterebbe svantaggioso anche rispetto alla vendita dei titoli di Stato. La ratifica, però, «va votata al più presto»: ne va della «credibilità del Paese», per evitare di essere gli unici in famiglia a non aver tenuto fede agli impegni presi. Blindare il Mes, come già detto, aiuterebbe poi Macron e Draghi nell’impresa di cambiare i parametri finanziari. Abbandonare l’austerity, mutualizzare il debito contratto a colpi di deficit durante il Covid, magari anche un ulteriore scostamento per tagliare le bollette: sono la contropartita politica del governo Draghi per far digerire il Mes a Salvini. 

LA STAMPA

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