Con la guerra in Ucraina, l’Europa accelera sull’esercito comune: “Attivo già dal 2023”
Nella piattaforma elaborata da Borrell, poi, c’è un passaggio che implicitamente richiama la discussione che con ogni probabilità si terrà oggi a Versailles. “Entro la metà del 2022 – prosegue l’Alto Rappresentante – definiremo gli obiettivi sull’aumento e il miglioramento della spesa per la difesa” e “la Commissione svilupperà ulteriori incentivi per stimolare gli investimenti”.
Per costruire l’esercito europeo e per aumentare la sicurezza dei singoli Stati-membri, infatti, servono soldi. La Germania, ad esempio, ha già annunciato un investimento-monstre di 100 miliardi. Le aziende e i consorzi europei attivi in questo settore sono già in fibrillazione. Sul tavolo dei leader europei, allora, la presidenza francese vuol mettere una proposta che viene semplicemente chiamata “NextGenerationEu2”. Ossia un nuovo Recovery Fund. Composto, esattamente come il fondo stanziato per affrontare le conseguenze della pandemia, con finanziamenti a fondo perduto (Grants) e prestiti (Loans). E che verrebbe finanziato con l’emissione di obbligazioni europee, ossia Bonds, esattamente come il Recovery già in funzione. Al momento si tratta solo di una proposta perché il presidente francese, Emmanuel Macron, non è ancora riuscito ad ottenere il sì della Germania di Scholz. Resta il fatto che il Consiglio europeo di oggi e la Commissione della prossima settimana sono virtualmente legati. E infatti nella bozza delle conclusioni del Consiglio europeo di oggi, la presidenza francese scrive: “La guerra della Russia è un terremoto nella storia europea” e per questo “abbiamo deciso di assumerci maggiori responsabilità per la nostra sicurezza” su “tre dimensioni chiave: rafforzare le nostre capacità di difesa, ridurre le nostre dipendenze energetiche e costruire una base economica più solida”.
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