Se Lavrov racconta un mondo inventato
L’Ucraina prima e dopo l’invasione russa: le bellezze del Paese a confronto con la guerra
È la leggenda metropolitana dello sterminio etnico, siamo ai «Protocolli dei savi del Sion», un fake reso famoso dai servizi segreti russi, ancora quelli degli zar. Potrebbe essere il segnale che il regime è a corto di munizioni ideologiche, se rovista in cassetti così impolverati. Ma il revisionismo putiniano ormai ha finito per ritenere un errore tutto quello che è successo da Gorbaciov in poi. L’unico aspetto del comunismo sovietico finora mai rimpianto era stata la proprietà pubblica sui mezzi di produzione, ma anche quello potrebbe essere un tabù superato con la «amministrazione esterna» che Putin vorrebbe imporre alle aziende occidentali che abbandonano la Russia per protesta contro la guerra. Che un marchio non sia solo un negozio, ma un know-how, una catena produttiva, una tecnologia, una reputazione è qualcosa di troppo complicato per la propaganda, che ormai resta l’unico vero prodotto di esportazione Made in Russia.
Quali armi stiamo fornendo all’Ucraina e quali sono i rischi per l’Italia e l’Europa?
LA STAMPA
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