Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi. Biden: «Putin criminale di guerra». Bombe sul teatro di Mariupol
di Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Paolo Foschi, Redazione Online
Le notizie minuto per minuto sulla guerra di giovedì 17 marzo. Bombe su Kiev e Mariupol. Zelensky: «Negoziati difficili». Biden definisce Putin «criminale di guerra»: rabbia del Cremlino. Chiesta una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
• Nuovi bombardamenti nella notte su Kiev. I russi hanno inoltre lanciato un attacco aereo a Mariupol sul teatro e sul centro sportivo Neptun, utilizzati come rifugio per donne incinte e madri con bimbi piccoli.
• Biden ha attaccato Putin definendolo per la prima volta un «criminale di guerra». Rabbia del Cremlino. Il presidente Usa ha lanciato un pacchetto di altri 800 milioni di dollari in aiuti militari all’Ucraina.
• Il Financial Times ha anticipato una bozza del piano di pace, in 15 punti, che include la rinuncia dell’Ucraina alla Nato e
la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi, in cambio
di protezione da Usa, Gb e Turchia. Per Kiev però quelle pubblicate sono
«solo le richieste russe»
• «Il nostro Paese vive l’11 settembre da tre settimane», ha detto ieri il presidente ucraino Zelensky accolto da una standing ovation al Congresso Usa, ribadendo la richiesta di una «no-fly zone».
• I membri occidentali del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno chiesto una riunione di emergenza per oggi pomeriggio. Al centro della discussione, il peggioramento della situazione umanitaria in Ucraina.
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Ore 8.15 – «L’invasione si è bloccata», secondo i britannici
L’invasione russa dell’Ucraina «si è ampiamente bloccata su tutti i
fronti», e «le forze russe hanno fatto progressi minimi sul terreno, nel
mare e nello spazio aereo negli ultimi giorni, continuando a registrare
pesanti perdite». A segnalarlo è l’intelligence britannica, nel suo
ultimo aggiornamento sulla guerra in Ucraina.
«La resistenza ucraina è ancora solida e ben coordinata», proseguono
le fonti britanniche, evidenziando che «la maggior parte del territorio
ucraino, comprese tutte le grandi città, resta sotto il controllo
ucraino».
Ore 8.00 – Le nuove accuse della Russia all’Occidente
Dopo il violentissimo discorso di Putin di ieri (che
ha accusato l’Occidente di voler «usare i nostri traditori» per
«cancellare la Russia: ma li sputeremo dalla bocca come moscerini»),
oggi a parlare è Dmitry Medvedev, numero due del Consiglio di sicurezza
russo. Le sue parole sono altrettanto dure: «L’Occidente», ha detto, «ha
agito in modo disgustoso, criminale e immorale» nei confronti della
Russia. I toni dello scontro tra Mosca e l’Occidente — mentre la Russia, a causa delle sanzioni, è ormai sull’orlo del default —continuano a inasprirsi.
Ore 7.45 – Le madri che partoriscono nei bunker, in Ucraina
Nascere di sette mesi, dopo una fuga dalla guerra e dalle bombe. A
più di 500 chilometri da casa. Marta Serafini, inviata a Leopoli,
racconta la storia di Victoria e Valeria, 800 grammi l’una e 1.200
grammi l’altra — e delle loro madri. «Sono arrivata a Lviv (Leopoli,
ndr) il primo marzo, dopo un viaggio in treno di 75 ore senza cibo e
senza acqua», racconta Irina. «Per fortuna con me c’era mio padre,
settantenne. Il mio compagno invece è rimasto a Kiev, a combattere. Poi
appena sono arrivata qui ho messo al mondo le mie bambine». Qui l’articolo completo, qui sotto un’immagine dal servizio.
Ore 7.30 – Le misure del governo italiano sui carburanti
Il governo italiano prepara per domani, venerdì 18 marzo, un novo
decreto per frenare la corsa dei prezzi dei beni energetici, cresciuti
dopo l’invasione russa in Ucraina. Il provvedimento conterrà un taglio
alle accise che gravano su benzina e gasolio di 15 centesimi. Qui tutte le misure, nell’articolo firmato da Andrea Ducci ed Enrico Marro.
Ore 7.15 – Le parole di Stoltenberg al Corriere: «Nessuna no-fly zone, diamo più armi a Kiev e ci rafforziamo a Est»
«O si crede nella democrazia e nella libertà oppure no. Io credo
nei valori democratici e la Nato li protegge. La Russia no, li viola. È
la differenza tra democrazia e autocrazia». Il segretario generale della
Nato, Jens Stoltenberg, risponde alle domande del Corriere
al termine della riunione dei ministri della Difesa della Nato;
ribadisce il no alla no-fly zone ma anche il sostegno concreto alla
resistenza ucraina. Qui l’intervista completa, di Francesca Basso.
Ore 7.10 – A che punto siamo con i colloqui?
I colloqui di pace tra Ucraina e Russia continuano — nonostante, sul
campo, le truppe di Mosca continuino a bombardare le città ucraine. «I
negoziati sono abbastanza difficili», ha ribadito poco fa alla Nbc il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Ieri il Financial Times ha
dato notizia di una bozza di piano di pace in 15 punti su cui le due
delegazioni stanno discutendo: si tratterebbe di un passo in avanti
concreto, anche se i potenziali ostacoli restano molti. Qui Stefano Montefiori fa il punto su che cosa ci sia, nella bozza, e a che punto siamo nelle trattative.
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