Il discorso di Putin: «La Russia distingua i patrioti dai traditori. Questa pulizia ci renderà più forti»


Ma quel che più conta è la reazione di Putin davanti a questa presa d’atto della realtà. Perché è di una violenza verbale che rende superfluo ogni commento. Basta la traduzione letterale. «Comunque, ogni nazione, soprattutto quella russa, è sempre capace di distinguere i veri patrioti dai bastardi e dai traditori, e sputare fuori questi ultimi come moscerini finiti per sbaglio in gola». L’invettiva si conclude con un appello, che in altri tempi avrebbe avuto il valore di un invito alla delazione. «Sputiamoli per terra», conclude Putin. «Sono convinto che questa naturale ed essenziale opera di pulizia della nostra società finirà per rendere più forte il nostro Paese, la nostra unità e la nostra capacità di rispondere alle sfide». Sono parole poco tranquillizzanti, rivolte non solo agli oligarchi, ma a chi sogna di andare via. Forse, è proprio questo l’obiettivo ultimo di Putin. Dall’inizio della guerra, almeno duecentomila russi hanno lasciato il loro Paese.

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