Stoltenberg (Nato): «Nessuna no-fly zone, diamo più armi a Kiev e ci rafforziamo a Est»

I Baltici, la Polonia temono un attacco russo anche se sono nella Nato. Finlandia e Svezia dovrebbero aderire per essere più sicure?
«La Nato preserva la pace e previene i conflitti. La nostra clausola di difesa collettiva dice che se un alleato viene attaccato risponde tutta l’Allenza. Non c’è equivoco sul nostro impegno, abbiamo aumentato la presenza delle truppe Nato a Est, ho recentemente incontrato i piloti italiani in Romania e voglio elogiare l’Italia per il suo contributo alla nostra difesa collettiva. Il messaggio alla Russia è che proteggiamo i nostri alleati e questo è un deterrente credibile che ha preservato la pace per oltre 70 anni. Finlandia e Svezia sono nazioni sovrane, sta a loro decidere».

Come giudica il ruolo dell’Italia in questa crisi?
«L’Italia è un membro fondatore della Nato, è un validissimo alleato che dà un contributo importante alla difesa collettiva, ha contribuito al rafforzamento dei battlegroup nella regione baltica, fornisce navi e aerei, e ha giocato un ruolo chiave nei Balcani Occidentali, con la sua presenza in Kosovo. L’Italia ha una posizione molto chiara nel condannare l’invasione, nell’imporre sanzioni, nel fornire sostegno».

Come sarà influenzato dalla guerra lo strategic concept di giugno, che definirà la strategia futura della Nato?
«Dobbiamo adattare la Nato a un mondo che cambia. Investire di più nella nostra sicurezza perché la pace è la pre-condizione per tutto quello che facciamo. Dobbiamo continuare a modernizzare le nostre forze e rafforzare la presenza a Est. Lo strategic concept rifletterà questa nuova realtà ma dobbiamo anche ricordare che affrontiamo un mondo più competitivo, dove Russia e Cina agiscono insieme. E poi ci sono anche le minacce del terrorismo e alla cybersecurity: la Nato deve rispondere a tutto questo».

I paesi dell’Ue hanno deciso di spendere di più per la difesa. Andava fatto prima?
«La Nato ha deciso di aumentare le spese militari già nel 2014 nel vertice in Galles, dopo l’annessione illegale russa della Crimea. Ora l’invasione dell’Ucraina ha accelerato il processo. La Germania ha annunciato che spenderà più del 2% del suo Pil, la Danimarca il 2%. Il 90% della popolazione protetta dalla Nato vive nell’Ue. L’80% della spesa per la difesa viene da Paesi non Ue: Norvegia, Turchia, Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna. Questa decisione dei Paesi Ue è positiva».

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