Il punto di Andrea Margelletti: “No fly zone: ora si incrina il fronte di chi si oppone”

Emanuela Minucci

Professor Margelletti l’ipotesi della neutralità dell’Ucraina potrebbe davvero essere risolvente?
«Si tratta di un’ipotesi tutta da discutere. Intanto perché bisogna capire a che tipo di neutralità si aspira. Perché c’éuna grande differenza fra uno Stato armato fino ai denti che difende la propria autonomia ed estraneità rispetto ai conflitti, e uno Stato neutrale in quanto schiavo. Non dimentichiamo che Svezia, Finlandia e Svizzera hanno investito negli anni moltissimo al capitolo difesa, perché neutralità significa potersi difendere. E poi siamo sicuri che la Russia apprezzerà uno Stato che farà a tutti gli effetti parte dell’alveo occidentale che farà  business con l’Ue e l’America e non con loro? Al momento i russi tacciono. Ma evocando una condizione di neutralità bisogna capire bene che tipo di neutralità».

Intanto l’armata rossa continua ad avanzare, facendo strage di civili. Ora nel mirino c’è Odessa, città simbolo.
«Sì, ma è escluso che si possa pensare di invadere Odessa utilizzando soltanto  le forze provenienti dal mare. Prima i russi devono cingere d’assedio il fronte opposto della città con i carri armati».

Che pensa dei nuovi massicci aiuti decisi da Biden?
«Questi aiuti saranno determinanti per mantenere un’Ucraina forte però i russi hanno già detto che sono contrari al fatto che gli americani continuino a dare armi a Zelensky e questo aspetto farà parte di un accordo diplomatico fra di loro». 

E sul fronte degli incontri e della diplomazia?
«Certamente il fatto che i premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia abbiano voluto incontrare Zelensky a Kiev ì, sotto le bombe, è stata una grande manifestazione di sostegno e di solidarietà . E posso dirle anche che proprio i Paesi Baltici più vicini territorialmente stanno cominciando a pensare che la No-Fly zone andrebbe concessa».

La Nato che farà a questo punto?
«Non la concederà. A meno che non si arrivi da parte russa all’uso di armi chimiche o altre armi di distruzione di massa. L’alternativa come diciamo ormai da oltre tre settimane è la terza guerra mondiale».

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