L’aggiornamento militare sulla guerra in Ucraina: russi a corto di uomini e tattiche, Putin sta cercando una via d’uscita?
di Andrea Marinelli e Guido Olimpio
La battaglia è in stallo, le perdite ingenti, i costi enormi. I russi sembrano in una corsa contro il tempo. Secondo alcune analisi, il Cremlino starebbe cercando una via d’uscita che le permetta di dichiarare vittoria e scaricare la responsabilità del conflitto sull’Occidente. Si lavora a una bozza di accordo in 15 punti
I prossimi 10 giorni di guerra saranno decisivi, e i russi ne sono consapevoli. In un’analisi pubblicata dal Center for European Policy Analysis, l’ex generale americano Ben Hodges prova a fare la conta delle forze in campo in rapporto all’avanzata degli uomini di Putin e ritiene che lo Stato maggiore russo sia consapevole di correre contro il tempo: l’esercito è a corto di uomini e munizioni, l’inattesa resistenza ucraina — oltre a causare grosse perdite — ha fatto saltare i piani e costretto disperdere le unità. Non sembra che dalla madre Patria siano in arrivo rinforzi: il Pentagono per lo meno non ha segnalato movimenti di truppe — neanche di quelle bielorusse, perché Lukashenko avrebbe timore delle reazioni interne — mentre l’intelligence britannica sostiene l’opposto. Secondo Londra, Mosca sta facendo affluire soldati da altre regioni, Estremo Oriente compreso: alcune unità sarebbero partite nella notte dalla base di Tskhinvali, nell’Ossezia del Sud, e attraverso il tunnel di Roki sarebbero dirette prima in Russia e poi in Ucraina.
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Le debolezze dell’armata russa
Putin ha dichiarato mercoledì che tutto procede con successo. Conta sulla potenza della sua macchina bellica, sulla tattica del boa che soffoca. L’Armata non deve essere sottovalutata. La sensazione, però, è che il contingente schierato non sia sufficiente e soprattutto che la grande armata di 900 mila uomini non sia così imponente come si credeva: così si spiegherebbe anche la richiesta di aiuto ai cinesi, il ricorso ai ceceni e l’appello ai 16 mila miliziani siriani (sulla presenza di questi ultimi gli americani sono cauti, parlano di pochissimi casi). Anche perché, dall’altra parte, i russi non sono riusciti a tagliare le linee di rifornimento della resistenza e dall’Occidente continuano ad arrivare armi, come ha annunciato Joe Biden mentre il presidente Volodymyr Zelensky si rivolgeva al Congresso americano: l’opposizione non può durare all’infinito, ma è più motivata e finora non ha permesso di conquistare obiettivi significativi. Tra le nuove armi che gli Usa potrebbero consegnare agli ucraini c’è il cosiddetto drone-kamikaze. Lo Switchblade – letteralmente, coltello a serramanico – è un’arma leggera, trasportabile in uno zaino e composta da un tubo lanciatore: il drone esplosivo può restare in volo per 40 minuti, è guidato fino all’impatto sul bersaglio e ha un costo relativamente basso — circa 6 mila dollari — rispetto ad altri sistemi.
I vantaggi degli ucraini
Sul campo la battaglia ristagna. La guerra moderna non è adatta alle giovani reclute poco esperte su cui si basa l’Armata russa: il morale è basso, le perdite ingenti — anche se non 13 mila come dichiara Kiev — e i generali sono obbligati a combattere al fronte, dove la resistenza ne avrebbe uccisi 4. L’ultimo rapporto della Difesa britannica spiega che le forze russe «stanno lottando per superare le sfide poste dal territorio ucraino» e «sono bloccate» nella loro avanzata.
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