Putin non sfonda dopo tre settimane di sangue e orrore: “Dieci giorni per vincere o finiranno le risorse”
Putin potrebbe richiamare i riservisti più addestrati, ma vorrebbe dire lasciare famiglie e imprese senza uomini, chiarendo al paese che c’è una guerra e lui la sta perdendo. Altrimenti potrebbe costringere la Bieolorussia ad aiutarlo, ma resta da vedere con quale motivazione e preparazione. Queste forze peraltro sono già state messe nel conto dagli analisti, come i mercenari di Wagner o i siriani, e non sembrano in grado di fare la differenza. Il Pentagono stima che al momento il 50% dei reparti russi pronti al combattimento è già schierato in Ucraina: se uno considera che gli Usa in Afghanistan e Iraq erano arrivati al massimo al 29%, si capisce perché l’intervento sarà sempre meno sostenibile per il Cremlino, dissanguato sul piano economico dalle sanzioni.
Sulla base di questi elementi, l’ex generale Ben Hodges ha scritto un rapporto per il Center for European Policy Analysis in cui dà a Putin dieci giorni per vincere la guerra. Poi sarà troppo tardi. Alcuni suoi colleghi commentano che è troppo ottimista, e Vladimir messo in un angolo può diventare ancora più pericoloso. Il cerchio però si sta stringendo anche intorno a lui.
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