Bce, incubo recessione
Analoga la visione, con temi anche più drammatici, del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che ha parlato di «rischi estremi» per l’economia dell’eurozona. «Tutte le opzioni sono aperte», ha detto, facendo notare quale sia il grado di severità della situazione odierna. «L’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato lo scenario macroeconomico quasi da un giorno all’altro», ha commentato il numero uno di Palazzo Koch, spiegando che «anche la stabilità finanziaria è esposta a rischi significativi, derivanti da potenziali interruzioni dell’approvvigionamento energetico e dalla loro conseguenze per l’economia reale e gli intermediari, nonché dalle dislocazioni in mercati finanziari». In altre parole, non si possono escludere razionamenti su larga scala per energia elettrica e gas.
Allineato è stato anche il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni, il quale ha spiegato che la guerra non porterà in modo automatico a una stagnazione o addirittura a una recessione, ma «a una riduzione del ritmo della crescita». Necessario, ha detto, sarà una risposta univoca, in modo da poter sostenere il Pil dell’area euro. Anche attraverso soluzioni straordinarie sul fronte del Patto di stabilità e crescita, come una nuova sospensione considerata «possibile in caso di crisi forte» da Gentiloni. —
LA STAMPA
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