Quel “mai più” e l’Olocausto degli ucraini
Never again vale per tutto questo? Certo che sì, e Zelensky lo sa e ne parlerà. Valore e memoria. Zelensky sa che Gerusalemme possiede lo spirito, oltre alla famosa equidistanza politica di cui tutto il mondo parla, al gran numero di russofoni e di leader ucraini di oggi e di ieri (Golda Meir, Jabotinsky). Biden si fida di Bennett, sa che comunque può. Anche Putin non ignora la spinta morale in più che Israele può fornire al mondo, e qui non si sente odiato. Israele resta nell’immaginario collettivo l’approdo dopo la grande terribile tempesta, la spiaggia su cui per sempre si combatte la battaglia per la storia e la vita, per non obliterare, cancellare, mettere in fuga. Lo sa Zelensky, e anche Putin non lo ignora. La pace di Gerusalemme ha qualche chance. Israele però deve chiedere un contraccambio a tutti gli interlocutori: non vendeteci all’Iran per i vostri scopi. Anche noi rischiamo la vita.
IL GIORNALE
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