Decreto energia: dal taglio delle accise alla rateizzazione delle bollette. Lo scudo anti rincari da 4,4 miliardi in 13 punti
Giampiero Maggio
«Aiuteremo le famiglie più bisognose e le filiere produttive
più esposte. I provvedimenti approvati nel Cdm di oggi sono
provvedimenti importanti, motivati dal fatto di dare una risposta alle
conseguenze per il nostro Paese della guerra in Ucraina». Ha esordito
così il premier Mario Draghi nella conferenza stampa dopo il Consiglio
dei ministri a Palazzo Chigi che ha approvato, all’unanimità, il decreto
da oltre 4 miliardi per aiutare famiglie (che salirebbero da 4 milioni a
5,2 milioni quelle protette) e imprese.
Gran parte degli interventi
del decreto “taglia prezzi”, come ha spiegato lo stesso premier Mario
Draghi, in conferenza stampa, non saranno finanziati con il bilancio
pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico. «Tassiamo – ha
sottolineato – una parte dei profitti in eccesso che i produttori stanno
facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e
redistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà».
Questo intervento redistributivo «è equo – ha sottolineato Draghi – da
un punto di vista di giustizia sociale e ci permette di evitare
scostamenti di bilancio mantenendo sotto controllo i conti pubblici». Lo
Stato fa comunque la sua parte: «Destiniamo infatti ai provvedimenti il
gettito Iva sui carburanti che lo Stato ha incassato in questi mesi a
causa dell’aumento dei prezzi». La crisi è certamente mondiale, in
particolar modo europea ed è strettamente legata a quanto sta accadendo
in Ucraina. «Abbiamo preso provvedimenti importanti per dare risposte al
paese per la guerra in Ucraina: aiutiamo cittadini e imprese a
sostenere rincari energie con attenzione ai bisognosi e imprese
esposte». Così il premier Mario Draghi in una conferenza stampa dopo il
Consiglio dei ministri.
Tra gli interventi adottati ci sarà un aumento dei «crediti di imposta a favore delle aziende del comparto energetico» che consentirà una rateizzazione delle bollette per due anni. Il governo non si ferma qui: «Nelle prossime settimane adotteremo altri provvedimenti» sottolinea il presidente del Consiglio.
Il premier ha poi sottolineato che «verrà migliorato lo strumento del Golden Power» e saranno «rafforzati i poteri di Arera e del Garante per la Sorveglianza dei Prezzi, perché possano rispettivamente conoscere i dettagli dei contratti di fornitura dei produttori e sanzionare fenomeni di speculazione». Su Ilva saranno «estese la garanzia di Sace, per consentire all’azienda di aumentare la produzione e sopperire alle carenze di acciaio nel Paese». Poi il ministro dell’Economia Daniele Franco, seduto al fianco del premier: «Abbiamo spostato l’enfasi degli ultimi interventi in particolare sulle imprese». Tra le decisioni assunte, appunto, la questione delle accise che riguarda famiglie e imprese. E poi un ampliamento della platea dell’Isee: altre 1,2 milioni di famiglie potranno entrare nelle fasce protette. Gli aumenti in bolletta, infatti, saranno sterilizzate per quei nuclei famigliari «che hanno un tetto Isee al di sotto dei 12 mila euro».
Ma è a livello europeo che bisogna trovare una linea comune. Sempre il premier: «L’obiettivo minimo del prossimo Consiglio Ue? Quello che è necessario è avere una una risposta immediata e concreta sulla questione del meccanismo di formazione del prezzo europeo dell’elettricità».
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