Decreto energia: dal taglio delle accise alla rateizzazione delle bollette. Lo scudo anti rincari da 4,4 miliardi in 13 punti

Specificando che «questo si ottiene in vari modi, ci sono varie proposte sul tavolo e nei prossimi giorni convergeremo su una proposta da portare in Consiglio europeo – spiega -. Detto questo, non è assolutamente chiaro che questa proposta venga approvata. Le regole europee per la fissazione del prezzo del gas e quindi dell’energia sono state raggiunte tanti anni fa e rispecchiavano una specie di compromesso di una situazione che c’era allora, ma oggi è cambiato tutto». E ancora: «Noi andiamo avanti con questa proposta e vedremo quello che è possibile fare – prosegue – occorre però una risposta europea perché questi interventi sono difficili da fare a livello nazionale».

I punti nel dettaglio
I tagli delle accise
Sale a 25 centesimi il taglio delle accise sui carburanti. La riduzione sarà applicata, viene spiegato, fino a fine aprile. Draghi, a chi gli faceva notare che il periodo di taglio è troppo breve ha sottolineato che «seguiremo l’andamento del mercato, poi decideremo. Impegnarsi oggi troppo a lungo potrebbe essere controproducente».

Buoni benzina
Una delle misure previste è quella dei buoni benzina. Nelle nuovo “decreto Ucraina” ci sono anche buoni carburante che i lavoratori ricevono dai datori di lavoro, che fino a 200 euro diventano esentasse (si tratta di misura perorata dal leghista Giancarlo Giorgetti). «Per l’anno 2022, l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito» recita una delle misure contenute nel decreto.

Rateizzare le bollette
Possibilità per le imprese di rateizzare le bollette di luce e gas di maggio e giugno fino a 24 rate mensili. Lo prevede la bozza del dl Ucraina. In questo senso Sace potrà rilasciare le proprie garanzie in favore di banche e istituzioni finanziarie entro un limite massimo di impegni pari a 9 miliardi di euro.

Aiuti agli autotrasportatori
Per sostenere il settore dell’autotrasporto, a causa dell’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, il Dl anti-rincari prevede la riduzione dei pedaggi per aggiuntivi 20 milioni di euro per l’anno 2022. Previsto, poi, l’esonero del versamento dei contributi per il funzionamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti e l’istituzione di un fondo per il sostegno del settore. Il decreto prevede, poi, un capitolo per il Marebonus e autorizzata la spesa di ulteriori 19,5 milioni di euro per l’anno 2022 e per il Ferrobonus di ulteriori 19 milioni di euro.
Si amplia la fascia sociale delle famiglie protette
Si amplia la fascia sociale delle famiglie protette dai nuovi interventi a cui lavora il governo contro il caro bollette, con un aumento dell’Isee che porterà il numero delle famiglie beneficiarie da 4 milioni a 5,2.  «Il governo continua a sostenere famiglie e imprese: con il decreto approvato questa sera impegniamo altri 4,5 miliardi di euro per contenere gli effetti della guerra in Ucraina sull’economia degli italiani» sottolinea la ministra Maria Stella Gelmini.

Ex Ilva, 150 milioni per la decarbonizzazione
Al “capitolo” riguardante le «Imprese energivore di interesse strategico», il governo prevede fino a 150 milioni di euro da destinare a progetti di decarbonizzazione del ciclo produttivo dell’acciaio presso lo stabilimento siderurgico di Taranto, proposti anche dal gestore dello stabilimento stesso ed attuati dall’organo commissariale di ILVA S.p.A., che può avvalersi di organismi in house dello Stato. 
150 milioni per CIG in deroga
Per fronteggiare, nell’anno 2022, situazioni di particolare difficoltà economica, ai datori di lavoro che non possono più ricorrere ai trattamenti ordinari di integrazione salariale è riconosciuto, nel limite di spesa di 150 milioni di euro, un trattamento ordinario di integrazione salariale, fruibili fino al 31 dicembre 2022. Lo prevede la bozza del decreto legge energia, all’articolo “Disposizioni in materia di integrazione salariale”.

Le sanzioni e il Garante contro le speculazioni
Sanzioni da 500 a 5mila euro per le imprese se non danno riscontro, entro dieci giorni, al Garante per la sorveglianza dei prezzi che può richiedere «dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo». Lo prevede una misura per la trasparenza del decreto «per contrastare gli effetti economici e umanitari per contrastare la crisi ucraina». La misura prevede inoltre che, per le attività istruttorie, di analisi, valutazione e di elaborazione dei dati, nonché di supporto al Garante per la sorveglianza dei prezzi è istituita, presso il Ministero dello sviluppo economico, un’apposita Unità di missione. Si dispone poi che i titolari dei contratti di approvvigionamento di volumi di gas per il mercato italiano sono tenuti a trasmettere ad Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), i contratti entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Nuovi contratti e modifiche andranno trasmesse sempre entro 15 giorni. «Le informazioni trasmesse – si precisa nella bozza – sono trattate nel rispetto delle esigenze di riservatezza dei dati commercialmente sensibili».
I contributi alle imprese
Contributi alle imprese sotto forma di credito di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas anche nel secondo trimestre del 2022. La misura è destinata alle imprese che non rientrano fra quelle a forte consumo di energia. Si prevede un «contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta», in una percentuale ancora non definita, sulla spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica e del gas (ma non quello per usi termoelettrici) se è aumentato oltre il 30% il loro prezzo nel primo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019. In un altro articolo si dispone che il credito di imposta riconosciuto alle imprese energivore e a quelle a forte consumo di gas naturale è cedibile (anche a istituti di credito e gli altri intermediari finanziari), con altre due ulteriori cessioni, ma solo se a favore di banche e intermediari finanziari.

Aiuti per agricoltura e pesca
Sono in arrivo circa 19,5 milioni di euro a sostegno di agricoltura e pesca. Li stanzia la bozza del decreto per fronteggiare l’impatto della crisi in Ucraina, che prevede fra l’altro un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante utilizzato per l’esercizio dell’attività agricola e della pesca nel primo trimestre del 2022. Una misura che comporterà oneri per 140,1 milioni di euro per quest’anno. Altri 20 milioni di euro sono destinati alla rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari, operazioni che, si legge nella bozza, possono essere assistite dalla garanzia gratuita fornita dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). Inoltre viene rifinanziato con altri 35 milioni di euro il fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
Accolte le richieste di Giorgetti sulle esportazioni
Sono state accolte nel decreto Energia anche le norme proposte dal ministro Giancarlo Giorgetti che prevedono il controllo delle esportazioni verso paesi extracomunitari di materie prime strategiche delle filiere produttive, secondo quanto si apprende da fonti della Lega di governo. Il ministro avrebbe invitato a «fare tutto ciò che è necessario per sostenere industria italiana». Le aziende devono notificare al Mise e agli Esteri almeno 10 giorni prima l’avvio delle operazioni e attendere un’autorizzazione entro tempi previsti. Previste sanzioni amministrative del 30% dell’operazione e comunque non inferiori a 100 mila euro.
Sulla difesa
Per le spese militari, poi, «c’è la determinazione (di arrivare) al 2% del pil. Quando e come farlo è tutto da discutere ma è chiaro che anche su questo fronte, la risposta non può che essere europea. Gli investimenti sono significativi per tutti i Paesi, l’Italia è messa a metà ma sono costi impensabili se dovessero gravare solo sui bilanci nazionali. Ma lo sforzo maggiore, per creare una difesa europea, è quello del coordinamento. L’unione europea spende per spese militari 2 o 3 volte di quello che spende la Russia, eppure nessuno ha l’impressione che l’Ue abbia forze tali da poter contrastare nemici importanti. Evidentemente c’è un problema di coordinamento che attraversa tutta la filiera della difesa». Così il premier Mario Draghi nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.

Sostegni per l’accoglienza di 75 mila profughi
Sostegni a Regioni, enti, associazioni e Terzo settore per l’accoglienza complessiva di 75mila profughi ucraini. È quanto prevede la bozza del decreto che sarà discusso oggi in Cdm. Nello specifico, 60mila unità sono per l’assistenza di profughi che abbiano trovato autonoma sistemazione. Altri contributi riguardano 100mila rifugiati accolti attraverso le Regioni e 15mila sono relativi a «ulteriori forme di accoglienza diffusa» che saranno attuate «mediante i Comuni, gli enti del Terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, gli enti e le associazioni e gli enti religiosi civilmente riconosciuti».

LA STAMPA

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