Guerra Ucraina-Russia, Zelensky a Putin: “È tempo di colloqui di pace”. Mosca ha utilizzato missili ipersonici Kinzkhal. Ucciso il quinto generale russo
AGGIORNAMENTI DA FRANCESCA MANNOCCHI, FRANCESCO SEMPRINI E NICCOLÒ ZANCAN. DIRETTA A CURA DI MARCO ACCOSSATO, MARINA PALUMBO
Ventiquattresimo giorno di guerra in Ucraina. Ieri i missili dell’Armata di Putin hanno colpito l’aeroporto della città occidentale di Leopoli, vicinissimo al centro che ospita le poche delegazioni straniere che sono rimaste in Ucraina, fra cui quella italiana. Anche Kiev ha subito nuovi bombardamenti in zone residenziali e sul fronte sud le truppe di Mosca hanno sfondato a Mariupol, penetrando in città. Secondo il Pentagono, in oltre tre settimane di conflitto, Mosca avrebbe lanciato «più di mille missili». Giunge però una buona notizia: il famigerato attacco al teatro non ha provocato morti. A Chernihiv è stato ucciso un civile americano, James Whitney Hill, classe 1954, originario del Minnesota.
«E’ tempo di colloqui di pace tra l’Ucraina e la Russia», dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Colloqui che «potrebbero durare diverse settimane» dichiara il capo negoziatore di Kiev e consigliere del presidente, Mykhailo Podolyak, affermando che le posizioni di Mosca sono diventate più «adeguate». Allo stesso tempo, però, i negoziati su questioni chiave come le garanzie per la sicurezza, il ritiro delle truppe russe e il cessate il fuoco «potrebbero necessitare di più tempo».
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08.53 – Il dramma nel dramma: “112 bimbi ucraini uccisi da inizio guerra”
Sono almeno 112 i bambini uccisi dall’inizio della guerra in Ucraina: lo riferiscono le autorità del governo ucraino. Alle 112 piccole vittime, vanno ad aggiungersi i 140 bambini rimasti feriti nei bombardamenti.
08.22 – L’Ucraina perde l’accesso al Mare di Azov
Le
forze armate ucraine hanno perso l’accesso al mare di Azov. Lo rende
noto lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino, spiegando che si tratta di
una conseguenza dell’assedio russo alla città di Mariupol. Intanto
continuano gli scontri nella città portuale, collegata al Mar Nero dallo
stretto di Azov. Le forze armate russe stanno continuando a cercare di
irrompere a Mariupol, dove gli scontri continuano, hanno riferito i
militari di Kiev.
08.21 – Mosca afferma di aver usato missili ipersonici
La Russia afferma di aver utilizzato missili ipersonici Kinzkhal in Ucraina. A riferirlo è il ministero della Difesa citato dalla Tass, che ha anche annunciato di aver distrutto nella notte tre sistemi missilistici di difesa aerea S-300 in dotazione alle truppe ucraine. Distrutti anche – attraverso l’utilizzo del sistema missilistico costiero Bastion – centri ucraini di radio e di intelligence della regione di Odessa.
07.24 – Alle 8 (ora italiana) apre il corridoio umanitario per Luhansk
Un
corridoio umanitario per l’evacuazione di civili verrà aperto a breve
nella regione di Luhansk, in Ucraina sud-orientale. Lo ha annunciato il
governatore Serhiy Gaiday, citato dalla Reuters. «Cercheremo di
evacuare persone e portare cibo. Un “regime di silenzio” è stato
concordato a cominciare dalle 9 di mattina (le 8 in Italia)». In un post
su Telegram, il governatore Serhiy Gaiday ha scritto che le forze russe
si sono dette d’accordo, anche se non ha precisato né la durata della
tregua né dove il corridoio sarà diretto. «Aspettiamo le 9 (ore locali, ndr)
perché tacciano le armi e si cominci l’evacuazione dei residenti della
regione e per portare acqua, cibo e medicinali e coloro che restano», ha
detto.
07.18 – A Mycolaiv uccisi 40 soldati in un raid aereo russo
Sono
almeno 40 i soldati ucraini uccisi in un raid aereo russo sulla zona
meridionale di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. Lo ha scritto il sindaco
di Mykolaiv Oleksandr Senkevich su Facebook, denunciando diversi
bombardamenti sulla città.
07.13 – “La giornalista scomparsa è prigioniera dei russi”
La
giornalista ucraina Viktoria Roshchyna risulta scomparsa dallo scorso
12 marzo. Lo denuncia l’emittente televisiva per la quale lavora, la
Hromadske, che su Twitter riferisce che la reporter è stata tenuta
prigioniera dai russi. «Non riusciamo a metterci in contatto con lei.
Chiediamo alla comunità internazionale di aiutarci a trovare e a far
rilasciare Viktoria Roshchyna», riferisce l’emittente. Citando
testimoni, Hromadske scrive che l’ultima volta che la giornalista è
stata vista si trovava a Berdiansk. «Il 16 marzo abbiamo saputo che il
giorno precedente è stata arrestata dalle forze russe», spiega
l’emittente, che posta una fotografia della reporter e spiega che,
dall’inizio della guerra, stava lavorando dal sud e dall’est
dell’Ucraina.
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