Guerra in Ucraina, tre italiani su quattro riducono i consumi
di Nando Pagnoncelli
Per il 42% la propria situazione è destinata a peggiorare e il dato sale al 57% tra i meno abbienti. La prima scelta: limitare gli spostamenti in auto
Dopo un 2021 caratterizzato da un complessivo miglioramento del clima economico, a seguito della significativa crescita del Pil, il mese di gennaio aveva fatto segnare un’inversione di tendenza causata dall’aumento dei costi per l’energia e dal ritorno dell’inflazione, un fenomeno dimenticato che aveva rappresentato un vero e proprio incubo negli anni scorsi. Con la guerra in Ucraina le preoccupazioni per le ripercussioni economiche (46%) sono più diffuse rispetto a quelle connesse al rischio di un coinvolgimento dell’Italia nel conflitto (35%) e ciò si è tradotto in un’impennata del pessimismo: il 42% si aspetta un peggioramento della situazione personale, laddove a dicembre i pessimisti rappresentavano meno di uno su quattro (23%). Come era lecito attendersi, si rileva una consistente maggiore inquietudine tra le persone di condizione medio bassa (48%) o bassa (57%). È molto concreto il timore che, dopo quanto avvenuto con la pandemia, si acuiscano ulteriormente le disparità tra i ceti più abbienti e quelli meno abbienti.
Le scelte degli italiani al pensiero della guerra in Ucraina
Da sempre gli italiani mostrano una straordinaria capacità di adattamento alle situazioni critiche e anche in questa drammatica circostanza non si smentiscono: tre su quattro (75%) hanno già messo in atto (o intendono farlo a breve), cambiamenti nel loro stile di vita e di consumo. In particolare, il 30% intende limitare gli spostamenti in auto, il 19% farà scorte alimentari superiori a quelle abituali temendo che possano mancare prodotti di prima necessità, il 19% ridurrà il riscaldamento domestico di 2 o più gradi, il 15% rinvierà acquisti importanti che erano stati programmati, e il 10% farà la stessa cosa riguardo ad investimenti finanziari e un altro 10% posporrà i programmi di vacanza.
Pages: 1 2