La fiammata dei mutui
Il credito in ordine sparso
Cosa succederà nei
prossimi mesi è tutto da vedere. Intanto le banche hanno iniziato ad
alzare i tassi. Non tutte. Gli istituti si stanno infatti muovendo in
ordine sparso. Molti hanno assorbito internamente gli aumenti e non li
hanno riversati sulla clientela. Per fare qualche esempio, a marzo
Intesa Sanpaolo, che per un lungo periodo era rimasta ferma, ha
aumentato i tassi fissi da 40 a 45 punti base, Credem ha ridotto gli
spread sui mutui a tasso fisso fino a 15 punti base sui soli mutui
acquisto, Banco Bpm ha ridotto gli spread di 5 punti base sui mutui a
tasso fisso con finalità acquisto, Webank ha ridotto gli spread da 5 a
15 punti base sui mutui a tasso fisso con finalità acquisto, Deutsche
Bank ha aumentato lo spread sui mutui a tasso fisso fino a 10 punti base
su acquisto o ristrutturazione.
I clienti
Gli operatori raccontano di un
rallentamento delle richieste da parte delle famiglie. L’incertezza
causata dal contesto internazionale sta frenando il progetto del mutuo
per la casa. Ci sono però due velocità sul mercato. «Mentre il segmento
dei mutui per i giovani va di corsa – dice Bertolino -. Con lo scoppio
della guerra abbiamo visto un calo delle domande in arrivo da chi ha più
di 36 anni, la fascia che non beneficia delle agevolazioni del
governo».
«I mutui Under 36 sono stati una vera rivoluzione per il mondo del credito – afferma Ivano Cresto, Managing Director Prodotti finanziari di Facile.it – e fino a pochi mesi fa rappresentavano ben oltre la metà delle richieste di finanziamento che trattavamo. Oggi c’è stata una normalizzazione ma a tutt’oggi le richieste di mutui Under 36 rappresentano la metà di quelle totali».
LA STAMPA
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