Brexit e resistenza, la gaffe di Boris
Prendiamo questa frase del professor Alessandro Orsini: «La differenza tra quello che noi abbiamo fatto all’Iraq e quello che Putin fa all’Ucraina non c’è», ha detto a Piazza Pulita, lasciando di stucco i presenti. Invece la differenza esiste, ed è ovvia. La guerra in Iraq — sbagliata, in tanti lo abbiamo detto e scritto, negli Usa e in Europa — intendeva portare la democrazia e sloggiare la dittatura. Putin, in Ucraina, vuol fare l’opposto: sloggiare la democrazia e imporre la dittatura. E nessuno in Russia può dirlo o scriverlo, ovviamente. Anche questo, nell’equazione del professor Orsini, mancava.
Altri esempi? Diego Fusaro, filosofo televisivo, ha affermato ieri in video: «Tutti dovrebbero sapere che a Hollywood era stata prodotta da tempo una serie televisiva dedicata al guitto Zelensky, che a furor di popolo diventava presidente dell’Ucraina (…). Non è allora chiaro che era già tutto stabilito? L’obiettivo era avvicinarsi sempre più alla Russia di Putin, collocare basi Nato, occupare gli spazi post-sovietici e in ultimo far capitolare la Russia, trasformandola in una colonia di Washington». Sillogismo vertiginoso. Un giovanotto che si presenta come «allievo indipendente di Hegel e Marx» dovrebbe arrivarci da solo.
Eppure state certi: opinioni come questa, pronunciate con la faccia seria, troveranno ascolto. Chi le condivide — nella propria testa, sui social — non riesce a capire quant’è crudele e offensivo sostenere una tesi del genere: per il popolo ucraino che soffre, per la nostra intelligenza. Chi approva certi (s)ragionamenti, purtroppo, cerca solo conferme alle proprie idiosincrasie. In questo caso: l’America è il male, l’Europa unita è odiosa, i loro avversari sono nostri amici!
Proseguiamo? Marco Rizzo, segretario del Partito comunista (sì, c’è ancora): «Un potere che inventa una modalità di controllo sociale efficace come quello pandemico, dovrebbe abbandonarla? O tenerla solo accantonata, per poterla riproporre alle prime tensioni sociali per il disastro economico e sociale che arriverà? Della serie: Covid, guerra e di nuovo Covid…». Sotto, tre immagini: il virus, un mitragliatore, il virus. Non occorre essere uno studioso di eziologia per capire che non basta accostare due fenomeni: per collegarli, occorre un nesso. Ma agli avversari ideologici del green pass, questo, non interessa. La guerra in Ucraina è solo un pretesto per proseguire nella crociata.
E chi, invece, vuol provare a ragionare anche in questi tempi bui? Lo faccia, e ne sia orgoglioso. Ma sappia che diventerà sempre più faticoso.
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