Guerra Russia-Ucraina, Odessa sotto attacco dei missili. Orrore a Bucha: esecuzioni di civili disarmati, cadaveri per strada e in fosse comuni. Corridoio per evacuare gli stranieri da Mariupol
AGGIORNAMENTI DALL’UCRAINA DI FRANCESCO SEMPRINI. DIRETTA A CURA DI MARINA PALUMBO, FULVIO CERUTTI
Il governo ucraino rivendica un importante successo nella guerra contro la Russia, la «completa liberazione della regione di Kiev», e conferma tutti i segnali di una progressiva smobilitazione dalla capitale delle truppe di Vladimir Putin. Il loro passaggio, tuttavia, lascia dietro di sé una lunga scia di sangue e strade disseminate di cadaveri. A partire dal sobborgo di Bucha, dove tre centinaia di morti sono stati seppelliti in fosse comuni e ci sono prove di esecuzioni russe di numerosi civili, i cui corpi sono stati trovati lungo la strada con le mani legate.
Lo stato maggiore ucraino si prepara a un nuovo massiccio attacco di
Mosca nel sud e nell’est, nuovo obiettivo dopo il fallimento
dell’invasione totale del Paese. Nella notte sono tornate a suonare le
sirene in molte città ucraine, compresa Kiev. Alle ore 5 locali una
decina di esplosioni hanno scosso Odessa, provocate da missili cruise
(alcuni intercettati dalla contraerea). Sulla città si sono alzate varie
colonne di fumo e si segnalano incendi. Secondo le prime notizie è
stato colpito anche un deposito di carburante.
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Aggiornamento ora per ora
9.05 – Mosca: manca ancora l’intesa per la riunione al vertice
«La
bozza di accordo non è pronta per essere presentata a una riunione al
vertice. Ripeto ancora e ancora: La posizione della Russia sulla Crimea e
sul Donbas rimane immutata». Lo afferma su Telegram il capo negoziatore
russo, Vladimir Medinsky, ripreso dai media internazionali. Ieri il
capo negoziatore ucraino, David Arakhamia, ha detto ai media che la
Russia aveva «dato una risposta ufficiale a tutte le posizioni, che
accettano la posizione (ucraina), tranne la questione della Crimea (che è
stata annessa dalla Russia nel 2014)».
8.45 – Kiev: respinti 6 attacchi missilistici nel Donbass
«Sul
territorio degli oblast di Donetsk e Lugansk, nel Donbass l’Ucraina “ha
respinto sei attacchi nemici, distrutto quattro carri armati, sei unità
di veicoli blindati e sette unità di veicoli nemici». Lo affermano i
vertici militari ucraini in un post su Facebook, riportato da Bbc.
8.15 – Kiev accusa: “Uccisi 158 bambini dalle forze russe”
Dall’inizio
della guerra in Ucraina 158 bambini sarebbero rimasti uccisi e circa
258 feriti dalle forze russe secondo il procuratore generale ucraino,
che lo ha riferito su Telegram. La maggioranza delle vittime sono
attribuite alla regione di Kiev (75). Seguono la regione di Donetsk
(73), Kharkiv (56), Chernihiv (47), Mykolaiv (32), Luhansk (31),
Zaporizhzhia (22), Kherson (29), Sumy (16), Zhytomyr (15), Kiev citta’
(16). I dati relativi ai bambini uccisi e feriti a Mariupol, e in alcune
aree di Kiev, Chernihiv e la regione del Luhansk sono in fase di
ulteriore aggiornamento.
8.00 – Kiev conferma: “Odessa attaccata dal cielo”
«Odessa
è stata attaccata dal cielo», alle prime ore di questa mattina, ha
confermato Anton Herashchenko, consigliere del ministero degli Interni
ucraino, sul suo canale Telegram, un post rilanciato da Moscow Times.
Alcuni dei missili lanciati sono stati neutralizzati dalla difesa aerea
ucraina, ha rivendicato. «In alcune zone della città ci sono incendi»,
ha aggiunto.
7.41 – Wsj: la Cia svelò prima il piano dell’attacco russo a Zelensky
Il
direttore della Cia, William Burns, prima che cominciasse l’invasione
russa aveva fornito a Kiev informazioni di grande importanza che hanno
aiutato il Paese a preparare i piani difensivi nei primi giorni di
guerra. È quanto riferisce il Wall Street Journal, secondo cui «a
metà gennaio il direttore della Cia, Burns, fece un viaggio segreto a
Kiev per incontrare Zelensky». L’intelligence americana aveva difatti
acquisito maggiori notizie sul piano di invasione russo, «compreso il
fatto che includeva un rapido attacco verso Kiev dalla Bielorussia. Il
direttore della Cia fornì un pezzo fondamentale di intelligence che
aiutò l’Ucraina in misura significativa nei primi giorni di guerra», per
esempio che i russi pianificavano di impossessarsi dell’Aeroporto
Antonov a Hostomel, vicino alla capitale ucraina, e di utilizzarlo per
paracadutare le truppe che avrebbero dovuto prendere Kiev e abbattere il
governo.
7.15 – Kuleba: l’Italia ci mandi armi, il peggio deve ancora venire
«Vorrei
dire che coloro che rifiutano l’invio di armi all’Ucraina in realtà
sostengono la continuazione della guerra. Prima noi saremo in grado di
espellere i russi e prima la guerra sarà finita. Noi apprezziamo molto
Mario Draghi e il mio collega Luigi Di Maio: si sono schierati dalla
parte giusta della storia sin dal primo giorno di guerra. Noi ci
aspettiamo dall’Italia le armi necessarie a difenderci e siamo felici si
sia assunta il ruolo di Paese guida nello sforzo di farci entrare in
Europa come membro a pieno titolo. La loro scelta, infine, di farsi
garanti della nostra sicurezza negli assetti eventualmente nati dal
processo di pace è un segno di grande amicizia e serietà –. Così il
ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista al
Corriere della Sera – . Sappiamo che in Italia ci sono forze vicine a
Putin: vorrei dire che ciò è immorale, illegale e politicamente
perdente. Chi sta con Putin sostiene i crimini di guerra. Sulla
questione garanzie, vorrei comunque rassicurare gli italiani: si possono
trovare modi per cui le garanzie non comportano automaticamente il
vostro coinvolgimento bellico diretto», dice ancora Kuleba. Secondo il
capo della diplomazia ucraina, «siamo nel mezzo della guerra, il peggio
deve ancora venire. L’Ucraina ha vinto la battaglia di Kiev, ma quella
per il Donbass e nel Sud sta per cominciare e sarà terribile,
devastante, lo prova tra l’altro lo scempio di Mariupol».
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