Guerra Russia-Ucraina, se l’atomica non fa paura

Domenico Quirico

Considerando le buone probabilità che, a causa della mischia ucraina, per la prima volta dopo tranquilli decenni di oblio nucleare, si possa esser fatti a pezzi da una bomba atomica confessiamo di esser un po’ sconcertati. Sì, tutti lo possono constatare: non c’è stato il dibattito che per questa ipotesi tremenda ci si sarebbe potuti attendere. Strano: non abbiamo più paura della fine del mondo. Che a furia di dire il pianeta tanto è condannato non ci crediamo più?

Eppure i giornali hanno pubblicato numerosi diagrammi, molto utili anche per i non esperti, zeppi di protoni e neutroni, efficaci nell’esemplificare che cosa provocano quando fanno il loro lavoro, e le cifre, elefantiache, dell’arsenale di una delle potenze impegnate nella guerra, la Russia: mille bombe qua mille là e le foto dei mostruosi trattori che, con le gomme piegate dal peso ciclopico dell’annientamento semovente, fanno scorrazzare sulla piazza rossa i verdi lucidissimi arnesi dell’Apocalisse.

Da pessimista sinceramente mi attendevo come negli anni sessanta, l’epoca d’oro del brivido atomico, quando la Guerra fredda sembrava ad ogni momento poter diventare caldissima, un panico diffuso. Che si fosse un consumistico boom dell’immobiliare con annesso rifugio a prova di chilotone, un fiorire di solerti imprenditori edili che facessero pubblicità al loro bunker a prova di una, dieci, mille Chernobyl. All’epoca negli Stati Uniti ci furono dei paperoni che riempirono il loro conto in banca con queste assicurazioni in cemento armato. Nulla. La vendita di iodio nelle farmacie, per qualche giorno in modesto incremento, è tornata al tran tran dell’utilizzo medico normale.

Il filmato di una telecamera di sorveglianza mostra i razzi sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia durante i bombardamenti  

Anche nei dibattiti alla radio e in tv rare le interviste in cui, senza molta enfasi, si discute con l’esperto delle possibilità… del caso in cui… Spunta lo scetticismo, come se si evocassero scenari da fantascienza. Eppure non è molto che i portavoce del Cremlino, con quel tono subdolo, allusivo, tipico delle minacce «mafia style» il cui vocabolario loro maneggiano benissimo, hanno evocato la possibilità che nel caso in cui… se fossero messi alle strette… se ci attaccano… «le Bombe le abbiamo».

L’esperto come se trattasse di argomento leggermente impudico si scosta un po’: «Io mi intendo di energia atomica civile – dice – non di armamenti…» , «si va be’ ma lo scenario…». Allora vien giù una apocalisse di chilotoni, tattici, strategici, come Hiroshima più di Hiroshima, se centrano New York per esempio un milione di morti, forse due milioni, le simulazioni dicono che… Le simulazioni.

Le Bombe strategiche, quelle che attraversano in un lampo gli oceani, interessano poco, si vede che l’ipotesi appare accademica, è affare degli americani, son loro il bersaglio. Un leggero fremito suscitano invece quelle tattiche, mercanzia che si porta su un camion non richiede silos, sommergibili, bombardieri bisonici. Raggio di azione? L’esperto sintetizza con efficace trasposizione domestica: Roma – Milano. Effetti? Centro storico di Roma polverizzato. Se si alza un po’ il chilotonaggio si arriva come niente al raccordo anulare, forse fino a Viterbo… grazie. Fine. Parliamo del gas.

Da giorni sull’incubo si tace come se da Mosca (e da Washington) fossero arrivate segrete e attendibilissime rassicurazioni che gli arsenali della soluzione finale e senza ritorno sono sigillati per altri ottanta anni. Anche la notizia che i soldati russi che avevano occupato la centrale di Chernobyl, un nome che fino a un mese fa metteva i brividi a prescindere, sono stati contaminati e sono fuggiti ha sollevato mediocri brividi. Si è pensato: Chernobyl è colpa loro della vecchia Urss… chi la fa l’aspetti…?

Il serrato dibattito sul riarmo, quale occasione migliore? Annullato subito dalla furbizia tutta italiana del riarmo omeopatico, del militarismo alle calende greche.

Rating 2.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.