Putin «ha un patrimonio da 200 miliardi di dollari, lo custodiscono gli oligarchi»: le accuse di Bill Browder

di Luigi Ippolito, nostro corrispondente a Londra

Il finanziere anglo-americano ha promosso il Magnitsky Act, la legge di Obama che sanziona la corruzione e le violazioni dei diritti umani in Russia: «Il presidente russo è l’uomo più ricco del mondo: mi dà la caccia da 10 anni»

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Il finanziere anglo-americano Bill Browder

Sono anni che il Cremlino gli dà la caccia: Bill Browder è la bestia nera di Putin, il finanziere anglo-americano che è stato il promotore del Magnitsky Act, la legge voluta da Obama che sanziona la corruzione e le violazioni dei diritti umani in Russia. Sergej Magnitsky era l’avvocato e socio russo di Browder: venne fatto morire in carcere dopo che aveva portato alla luce una maxi-frode di Stato da 230 milioni di dollari. E una parte di quel malloppo, sostiene Browder nel suo libro Freezing Order, in uscita in questi giorni, finì direttamente nelle tasche di Putin.

È da allora che Browder si batte per rendere giustizia a Magnitsky e fare luce sul tesoro nascosto del leader russo. Mosca ha emesso un mandato di cattura contro di lui tramite l’Interpol e ha cercato più volte di farlo arrestare: ma il Cremlino, quando deve sbarazzarsi di personaggi scomodi, sa ricorrere a metodi ben più sinistri. Nonostante ciò, Browder non si nasconde: all’ingresso del suo ufficio, all’ultimo piano di un palazzo nel cuore della City di Londra, non ci sono misure di sicurezza né guardie del corpo. Ed è lui stesso, mano tesa e modi affabili, che viene incontro a ricevere il visitatore.

La carriera in Russia
Il finanziere 57enne ha fatto la sua fortuna nel Far West delle privatizzazioni nella Russia post-sovietica a cavallo del secolo: ed è già allora che aveva avuto a che fare con Putin. Il leader russo, racconta, «ha cominciato tutta la sua carriera come un tipo al quale piacciono i soldi: e nessuno entra nella carriera pubblica in Russia con altri obiettivi che non siano rubare quanti più soldi possibile». La Russia, spiega Browder, «è organizzata come i Soprano»: ossia un sistema di mafie che si spartisce i territori e manda il denaro al capo dei capi, ovvero Putin. In questo modo, lo zar del Cremlino «ha accumulato ben oltre 200 miliardi di dollari da quando è diventato presidente: cosa che ne fa l’uomo più ricco del mondo». Ma ovviamente non ci sarà mai un pezzo di carta in grado di dimostrarlo: «Putin è anche un agente del Kgb molto efficace : e ha passato tutta la sua vita corrompendo o ricattando la gente perché diventassero parte del suo sistema. Per cui sa che chiunque avesse un documento col suo nome sopra potrebbe ricattarlo: così non è mai nella posizione di essere formalmente il proprietario di qualche bene».

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