Carbone, stop da settembre. Per il petrolio strada in salita

dal nostro corrispondente Claudio Tito

BRUXELLES – Alla fine l’Ue ha approvato il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca. Quello che blocca il carbone russo. E si aggiungono dei nomi eccellenti alla “black list” di nomi “banditi”. Come avevano fatto l’altro ieri gli Usa, ieri l’Europa ha inserito le figlie di Vladimir Putin.

Il percorso complessivo, però, è stato un po’ faticoso, soprattutto per le richieste avanzate dalla Germania. Le misure infatti sono state inizialmente bloccate da Berlino che ha reclamato chiarimenti sui contratti in essere sul combustibile fossile. E infatti la mediazione ha portato ad accogliere un periodo di “phasing out” (di uscita dai rapporti in corso) di quattro mesi. Sostanzialmente si continuerà a comprarlo fino ad agosto.

L’elemento aggiuntivo è invece il coinvolgimento delle figlie del presidente russo, Katerina Tikhonovna e Maria Vorontsova, tra i soggetti che non potranno più avere rapporti con l’Unione europea. Il bando si formalizzerà oggi con una procedura scritta tra i governi che dovrà essere completata entro le ore dieci.

La farraginosità con cui è stato concesso il via libera a questi provvedimenti fa però prevedere una certa difficoltà nella futura discussione sulle ulteriori misure nel settore energetico: ossia petrolio e gas. Lunedì prossimo se ne parlerà al Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue in Lussemburgo. Ma certo le premesse non sembrano agevolare l’iter. «Stiamo già lavorando molto duramente al prossimo pacchetto di sanzioni – sostiene la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen -. Continuiamo a preparare con gli Stati membri il prossimo passo, e al momento stiamo guardando al petrolio».



Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.