Sergio Romano: “Impensabile un mondo vivibile senza che la Russia abbia un ruolo”
La Russia, invece, l’ha capita? All’inizio del suo “Il suicidio dell’Urss” viene ribadito che è impossibile capirla intellettualmente…
Ah, intellettualmente certo no, ma emotivamente e sentimentalmente si può.
C’è una parolina magica che aleggia nell’aria: Norimberga. Crede sia possibile una nuova Norimberga?
Al momento è soltanto un’arma contro la Russia. Per fare una nuova Norimberga occorre una forte coesione di un numero sufficiente di Stati e non credo ci sia. Norimberga è stata la versione giudiziaria della vittoria. Chi ha vinto ha voluto legittimamente certificare il trionfo con un processo. Ma era il processo al Terzo Reich.
Che giudizio dà del Governo Draghi?
Si sta muovendo molto bene. Sta cercando di non lasciarsi coinvolgere totalmente, mantenendo il diritto di essere informato e consultato. Uno Stato non consultato, soffre. Lui è persona molto stimata. Non prendendo posizioni troppo radicali, viene ritenuto interlocutore affidabile per un dialogo.
Che cosa manca all’Unione europea per giocare un ruolo determinante sullo scacchiere mondiale?
Manca un esercito europeo, una politica militare dell’Unione europea. Per superare la morte cerebrale della Nato, per dirla con Macron, non bisogna perseguire soltanto obiettivi economici, ma anche di rappresentanza politica, di ambire a un ruolo specifico sullo scacchiere mondiale. Del resto, come può l’Ue avere una politica militare dopo aver commesso l’errore di imbarcare Paesi ex satelliti dell’Urss? Quei Paesi, non appena hanno ritrovato la libertà di movimento, hanno deciso di entrare nella Nato, organizzazione che fa capo agli Stati Uniti, il loro miglior protettore. Ma abbiamo messo all’interno dell’Unione Paesi che considerano gli Stati Uniti più importanti dell’Unione stessa. Clamoroso errore.
Ma si può impedire l’entrata a chi desidera entrare?
Assolutamente sì. La diplomazia è fatta per trovare soluzioni, non per accettare imposizioni.
L’HUFFPOST
Pages: 1 2