Meloni punta al governo ma il programma non c’è
La classe dirigente del partito resta quella di prima, cioè di modesto spessore nonostante l’enfasi sulla partecipazione alla kermesse di vecchie conoscenze berlusconiane alla Giulio Tremonti, di figure delle istituzioni come Marcello Pera, di opinionisti del calibro di Luca Ricolfi. Ma la vera novità, che pure in questo caso sa di antico, sono i 4600 delegati, come nei congressi veri di partito, con tutte le vibrazioni emotive cui non siamo più abituati da quando la politica è virtuale, fatta di tweet e like. Il solo fatto di averli adunati per discutere di idee, le idee di una destra ambiziosa che sente di nuovo il vento nelle vele, alza il tono della sfida in vista delle elezioni e nello stesso tempo suona la sveglia agli avversari, che non hanno pensato a niente di simile. Forse qualcuno si starà mangiando le mani. —
LA STAMPA
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