Meglio pochi e uniti
Costi quello che costi. Al punto da immaginare che chi non è d’accordo con una regola del genere potrebbe essere invitato a lasciare l’Unione o, magari, ad avere un rapporto diverso con essa. Si è parlato in passato di Europa a due velocità, si potrebbe arrivare a tre, a quattro (si fa per dire) o inventarsi qualcos’altro. L’importante è che le nazioni che fanno da battistrada non siano costrette a rallentare. Appunto, quello che va preservato è il nocciolo duro, i Paesi fondatori e chi ha maturato in questi decenni uno spirito europeista al punto da accettare norme che consentano non solo di decidere insieme, ma, soprattutto, di decidere. In fondo la Storia ci insegna che è meglio essere pochi e uniti, che tanti ma divisi.
IL GIORNALE
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