Il culto dello stalinismo

Gli ucraini sospettati di simpatie verso il movimento nazionalista venivano scuoiati, accecati, sottoposti a torture disumane, le loro famiglie uccise. Ma perfino questo terrore molto spietato ed efficace – che ha poi ispirato i comunisti cinesi e i vietcong – era niente rispetto al bagno di sangue portato poi in Ucraina dall’Armata Rossa. Il soldato della massa, carne da macello dei generali, sfogava la rabbia sui civili, indipendentemente dalla nazionalità. In Germania i soldati sovietici stupravano le russe deportate dai tedeschi, e le prigioniere dei campi di concentramento che avevano liberato.

È su questo piedistallo di ossa, sangue e carne, che Putin ha innalzato il suo culto della Grande guerra patriottica. Già il nome di questa guerra in russo dice tutto. Per i propagandisti russi la Seconda guerra mondiale – iniziata il 1 settembre 1939, con Stalin a fianco di Hitler – non esiste. Nei primi due anni della Seconda guerra mondiale Stalin – in qualità di alleato di Hitler – ha occupato parte della Polonia, la Lituania, la Lettonia, l’Estonia, l’Ucraina Occidentale, parte della Romania e della Finlandia, territori abitati da 23 milioni di persone. La Grande guerra patriottica è invece iniziata il 22 giugno 1941, quando Hitler attaccò Stalin.

Se confrontiamo la strategia e la tattica di Putin con quella di Stalin, noteremo un’indubbia affinità. Putin imita nello stesso tempo Stalin e Hitler. L’esercito di Putin è ancora staliniano. I generali continuano a sprecare le vite dei soldati, che provengono dai ceti più bassi della società. Sottomessi e demotivati, sfogano la loro paura e il loro odio sui civili. Esistono però anche delle differenze. La più scontata è che la base del regime putiniano sono i fake e le ruberie. Perfino il fascismo di Putin è un fake, come tutto quello che fa. Stalin se ne intendeva di armi, aveva costruito più carri armati di tutti gli altri eserciti del mondo messi insieme. La cerchia putiniana ha costruito solo palazzi e yacht. Putin è riuscito a credere alla propria bugia di un esercito potente e armato di meraviglie.

Stalin era stato capace di costruire un’ideologia totalitaria nella quale la gente aveva creduto ed era pronta a dare la propria vita. In Russia i giovani non fanno la coda ai commissariati militari. Infine, Stalin è riuscito ad avere come alleato l’intero mondo libero, che ha aiutato l’Urss a combattere Hitler, chiudendo gli occhi su quello che erano Stalin, il suo regime e il suo esercito. Stavolta il mondo libero sta aiutando l’Ucraina, e nessuno vuole chiudere gli occhi.

LA STAMPA

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