Ucraina Russia le news di oggi sulla guerra| Zelensky: «Nessuna cessione territoriale in cambio della pace». Kiev attacca la Nato: «Non fa nulla»

Ore 07:29 – La situazione sul campo (che per l’Ucraina non è in una buona fase)

Lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina non nasconde che, in questa fase, l’esercito di Kiev si trovi in grande difficoltà: benché la Russia abbia progressivamente ridotto i suoi obiettivi territoriali, al momento si sta concentrando con un enorme dispiegamento di forze su un numero limitato di città del Donbass, e la linea di difesa ucraina non sembra in grado di poter reggere l’onda d’urto.

Nel suo report quotidiano, Kiev scrive che «le truppe russe stanno riprendendo l’offensiva su Slavyansk e stanno conducendo massicci bombardamenti dei centri abitati».

Mosca ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, «distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola».

L’esercito russo starebbe utilizzando «sistemi per la guerra elettronica in direzione di Bakhmut e Avdiivka e utilizza artiglieria e aerei contro le posizioni delle unità ucraine e sulle infrastrutture civili della regione».

Le forze russe proseguono poi «le operazioni offensive nella zona orientale e continuano a lanciare missili e attacchi aerei su varie infrastrutture nel Paese».

Ore 07:06 – L’intervista alla madre del vicecomandante di Azov

Che cosa le ha raccontato delle acciaierie?
«Pochissimo. Spesso ci mandava messaggi con solo un “+”. Il “+” era il suo modo per dire tutto ok, sono vivo. E noi aspettavamo quel segno per giorni».

Quando è stata l’ultima volta che avete parlato?
«Era il 20 maggio, erano le undici di mattina. Non lo sentivamo da tantissimo. Ci ha detto: “Ciao mamma, ciao papà, sto per uscire da Azovstal, da questo momento in poi non so quando riuscirò a sentirvi ancora, potrebbe passare tanto tempo”. E poi più niente. Ora abbiamo molta paura che gli facciano del male».

I russi?
«Sì, sono terrorizzata dall’idea che lo torturino».

Greta Privitera ha intervistato la madre di Svyatoslav Palamar detto Kalyna, il vicecomandante del reggimento Azov, finito prigioniero dei russi dopo aver resistito, insieme a centinaia di soldati e membri del reggimento, all’interno dello stabilimento Azovstal di Mariupol. L’intervista integrale è qui

Ore 06:52 – Aiea: «30 tonnellate plutonio e 40 di uranio a Zaporizhzhia»

Trona la paura per la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Grossi ha affermato che nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, sotto il controllo russo, si trovano 30 tonnellate di plutonio e 40 tonnellate di uranio arricchito «e i miei ispettori non vi hanno accesso», ha detto Grossi al World Economic Forum di Davos. «Speriamo di recarci lì per essere in grado di prevenire che ci sia un problema o finiremo per scoprire che mancano alcune centinaia di chilogrammi di materiale per armi nucleari», ha detto.

Ore 06:17 – Zelensky contesta Kissinger: «Il suo calendario fermo al 1938»

L’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger è stato criticato dal presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky per aver affermato che i negoziati per la fine della guerra in quel Paese non potranno che passare attraverso concessioni territoriali di Kiev alla Russia.

In un messaggio televisivo trasmesso ieri, il presidente ucraino ha affermato che Kissinger «è una figura che emerge da un passato lontano, per affermare che un pezzo di Ucraina dovrebbe essere ceduto alla Russia. Il suo calendario non segna il 2022, ma è fermo al 1938», ha accusato il presidente ucraino, riferendosi all’Accordo di Monaco con cui la Germania nazista annesse una parte dell’allora Cecoslovacchia.

Ore 06:14 – La Russia sta vincendo nel Donbass?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La seconda fase del conflitto ucraino si sta esaurendo, e l’Armata di Putin sta prevalendo sulla resistenza. Nell’ultima settimana le truppe russe sono avanzate più che nel resto del mese di maggio anche se, sostiene l’Institute for the Study of War nel suo aggiornamento quotidiano, i progressi restano lenti, limitati a obiettivi ridotti rispetto a quelli richiesti dal Cremlino, ostacolati dagli ucraini. Che il vento della battaglia sia girato, però, si era intuito anche dalle dichiarazioni pubbliche di Volodymyr Zelensky e del suo governo, che nell’ultima settimana hanno ammesso le difficoltà nell’est — «perdiamo 50-100 uomini al giorno», aveva detto il presidente ucraino: un’enormità, spiega l’analista Michael Kofman — e confermato che il 16 maggio quattro missili russi hanno ucciso 87 persone in un centro di addestramento militare a Desna, nell’oblast settentrionale di Chernihiv: un colpo mirato, come quello di Yavoriv del 13 marzo, il più sanguinoso dall’inizio dell’operazione militare «speciale» di Putin. (Qui l’articolo completo)

Ore 06:10 – Zelensky: «Nessuna cessione territoriale in cambio della pace»

Nessun cambiamento sui confini in cambio del cessate il fuoco. Nel suo discorso al Paese il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto qualsiasi ipotesi di cessioni territoriali in cambio della pace con la Russia. «In alcuni media occidentali cominciano ad apparire degli editoriali rivelatori, in cui si afferma che l’Ucraina deve accettare dei cosiddetti difficili compromessi rinunciando a dei territori in cambio della pace», ha spiegato Zelensky. Coloro che consigliano all’Ucraina di cedere non hanno visto le persone comuni «che vivono nei territori che propongono di scambiare per ottenere una pace illusoria», ha continuato Zelensky. Si tratta di pressioni da parte di persone «rimaste prigioniere» di secoli passati in cui «gli interessi nazionali venivano di fatto spesso subordinati a placare l’appetito dei dittatori», ha concluso.

Ore 06:08 – Gb: «L’aggressione russa non può essere condonata»

Ancora un attacco alla Russia da parte della Gran Bretagna. Il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, sarà oggi in Bosnia ed Erzegovina dove terrà un discorso in cui inviterà gli alleati occidentali ad assicurare che la Russia non possa vincere in Ucraina: lo ha reso noto il Foreign Office. «L’aggressione russa non può essere condonata, deve essere affrontata con fermezza, dobbiamo assicurarci che l’Ucraina possa prevalere attraverso gli aiuti militari e le sanzioni, non possiamo sollevare il piede dall’acceleratore ora», si legge in un’anticipazione del discorso.

Ore 06:06 – Kiev: «La Russia ha occupato 95% del Lugansk»

L’avanzata russa non si ferma. La Russia ha occupato il 95% del territorio della regione di Luhansk e i bombardamenti non si fermano. Allo stesso tempo, 40.000 persone rimangono nelle aree controllate della regione. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk Serhiy Gaidai.

Ore 06:04 – Media Usa, almeno 56 scuole ucraine colpite da inizio guerra

Sono almeno 56 le scuole ucraine danneggiate o distrutte dalla Russia dall’inizio del conflitto. È quanto afferma una verifica indipendente fatta dalla serie di giornalismo investigativo «Frontline» di Associated Press e Pbs, secondo quanto riporta il Guardian. Secondo le autorità ucraine, le scuole bombardate sono oltre mille e quelle distrutte 95.

Ore 06:02 – Michel al Cremlino, fermare guerra e ripristinare export grano

«Basta con la disinformazione, non sono le sanzioni ma è la tua guerra in Ucraina a impedire le spedizioni e mettere in pericolo la sicurezza alimentare». Lo scrive il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un tweet in cui si rivolge al Cremlino. «Più di 20 milioni di tonnellate di grano sono bloccati dalle tue mine e dalla tua guerra. Dobbiamo fermare la guerra e ripristinare le catene di approvvigionamento alimentare globali», aggiunge.

Ore 06:00 – Kuleba: «La Nato non fa nulla di fronte all’aggressione russa»

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, intervenendo al Forum economico di Davos in Svizzera, ha accusato la Nato di «non fare letteralmente nulla» per far fronte all’aggressione russa.

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